Voria: “C’è dialogo e voglia di fare bene. I ragazzi devono sapere che la maglia che indossano non è come le altre”

L’ultimo a intervenire durante la conferenza mattutina dedicata al settore giovanile è stato Gill Voria, tecnico dell’Under 15. Queste le sue considerazioni:

Start – “Non era mai capitato gli altri anni di fare una conferenza stampa per il settore giovanile. Già questo è un piacere, bisognerebbe parlarne di più di questi giovani. Qualche problematica c’è stata ma voglio essere positivo, stiamo cercando tutti insieme di risolverle. Si è creato un bel gruppo”.

Colleghi – “Ci tengo a fare i complimenti a Stefano, è alla sua prima esperienza in questo ruolo e si è posto in maniera molto umile, con grande disponibilità. Sono certo che potrà fare bene. Paolo lo conosco dall’anno scorso, non c’è bisogno di parole. Era una cosa alla quale tenevo perché a volte penso faccia anche piacere ricevere i complimenti”.

Appartenenza – “Sono quello che da più tempo è nel settore giovanile del Siena e vorrei dire una cosa in particolar modo. Negli anni ho sempre tenuto a far capire a questi ragazzi la maglia che indossano, la storia che portano in giro. Perché portano sulle spalle anche il nome della città. Questo senso di appartenenza è quello che voglio trasferire a questi ragazzi. Tanti sono di Siena ma anche quelli che vengono dal circondario devono capire che indossano una maglia gloriosa”.

Crescita – “A differenza degli altri io ho ancora dei bambini che stanno per diventare ragazzi, per cui ho il dovere di farli venire al campo con piacere e farli crescere con il sorriso. Poi devo fare in modo che siano preparati per le categorie superiori, perché anche il mio obiettivo è quello di portare qualcuno in prima squadra. Penso che le società di Lega Pro su questo aspetto devono cambiare registro. Spesso ci si affida a giocatori in prestito tralasciando qualcuno che abbiamo in casa. Spero che questo possa cambiare, per cui dobbiamo essere bravi a far scegliere i nostri ragazzi”.

Fondamenta – “Ogni volta che succede il patatrac, oltre che i ragazzi si perde anche credibilità con le altre società e creare collaborazioni non è più semplice. I cambi di proprietà portano sempre questi problemi. Io ho sensazioni positive, spero e credo che si possa accelerare i tempi per una crescita di tutto il settore giovanile”.

Obiettivi – “Quest’anno è un punto interrogativo ma le basi ci sono, c’è voglia di creare qualcosa. Mancano le strutture, lo sappiamo tutti, ma stiamo cercando di venirne a capo. C’è dialogo e questo è già un bel punto di partenza. I giovani del Siena li chiamo i miei ragazzi, da quanto ci sono legato. Se hanno lo 0,01% di possibilità di diventare professionisti devo aiutarli e prepararli perché possano cogliere l’occasione se gli capiterà”. (Jacopo Fanetti)

Fonte: Fol