Vittoria a Pescara, Siena 30 e lode – di Tommaso Refini

Correva l'anno 1993 e la Telecom Italia si chiamava SIP, a dire il vero ancora per poco. Vent'anni dopo, ad allungare la vita del Siena e' una vittoria fondamentale per la corsa salvezza, contro il Pescara. In riva all'Adriatico i bianconeri sfuggono l'abbraccio mortale degli abruzzesi, desolatamente ultimi e con entrambi i piedi in cadetteria, e toccano quota trenta, garantendosi almeno un'altra settimana da quartultima della classe. 

Considerando le premesse, il film del campionato al giro di boa e le pericolose scosse di assestamento durante il mercato invernale, vantare ben trentasei punti sul campo a sei turni dalla fine e' un po' come aver scalato il K2. Per piantare la bandiera con i colori della Balzana sulla cima dell'Everest, servirà un ulteriore sforzo: una vera impresa, tenendo conto della concorrenza agguerrita e del calendario, ma il sorriso nell'aperitivo della giornata permette ai bianconeri di cullare i sogni di gloria.

A Pescara la Robur domina per un tempo: Vergassola e compagni prendono subito la residenza nella meta' campo avversaria, consumano i guantoni dell'ottimo Pelizzoli, fanno le prove generali con Sestu e colpiscono con il primo gol di Angelo in serie A. Quando i padroni di casa provano a mettere la testa fuori dal guscio, i  by CouponDropDown”>presto: trazione anteriore e rinnovati segnali di vita, che contribuiscono al finale pirotecnico dell'Adriatico, insieme all'orgoglio di un Pescara mai domo. Da una parte il guardiano si supera su Angelo e Pozzi, prima che lo stesso novantanove centri l'incrocio dei pali senza vincere la bambolina; cento metri più in la', palo del capitano Sculli davanti a Pegolo, che nel primo tempo si era superato un paio di volte. I continui capovolgimenti di fronte premiano la Robur, che in contropiede segna il punto della vittoria con Emeghara, servito con un assist al bacio da Salvador. Il fuorigioco non segnalato, sul passaggio ritardato di Rubin, fa il paio con il rigore non concesso a Bogdani nei minuti finali di Siena-Parma: in assoluto non crediamo che la regola valga, ma qualche volta poggio e buca fanno pari davvero.

Si torna al vecchio Rastrello, dunque, per l'ultimo scontro frontale prima di lanciare il guanto di sfida agli abitanti della colonna sinistra. In vista di Siena-Chievo, i tre punti di Pescara rappresentano una dote preziosa: allungano la striscia positiva; certificano l'ottimo ruolino di marcia bianconero contro le concorrenti dirette (quattro vittorie e due pareggi con Genoa, Palermo e Pescara); restituiscono l'immagine di una squadra determinata, che sa rientrare in partita anche dopo essere uscita pericolosamente dalla stessa; mettono pressione a chi sta dietro, ma anche ai Mussi che stanno davanti. In definitiva, per chi solo poco tempo fa vedeva il plotone di esecuzione, Pescara-Siena 2-3 non può che essere una graditissima telefonata. Che allunga la vita e, quel che più conta, getta benzina sul fuoco delle speranze salvezza.

Fonte: Sienafree