Verso la festa del 27 maggio – Radice: “Eravamo squadra dentro e fuori dal campo”

“Rimanere a Siena è stata una scelta facile, ormai è casa”. Inizia così l’intervista al Fedelissimo online dell’ex difensore Ruggero Radice, uno dei pochi di quella squadra ad essere rimasto a vivere in città.

Ruggero, qual è il primo ricordo che ti viene in mente se ripensi a quell’annata?

Il percorso che abbiamo fatto tutti insieme. È stato un cammino emozionante e ricco di soddisfazioni che ci ha portato a raggiungere un grande traguardo.

Della notte di Genova, invece?

Ricordo molto bene l’atmosfera prepartita. C’era grande tensione. Poi la partita che è stata molto combattuta e tosta. Il ritorno a casa è stato bellissimo: trovare la curva piena a notte fonda è un’emozione irripetibile.

Molti tuoi ex compagni hanno detto che il vostro vero punto di forza era il gruppo. Sei d’accordo con loro?

Assolutamente sì. Il fatto che il gruppo fosse forte era già emerso l’anno prima. Eravamo una vera squadra dentro e fuori dal campo.

Un altro elemento decisivo?

La qualità della rosa. La squadra era forte, ognuno aveva le proprie caratteristiche, ma che si legavano bene insieme. Tutti giocavamo molto bene il calcio che proponeva Papadopulo.

Cosa fa oggi Radice?

Principalmente faccio alcuni corsi per allenatori. Dall’inizio di questa stagione però Stefano Argilli mi ha inserito nel suo staff al Mazzola, è una cosa molto interessante.

Sarai presente alla festa del 27 maggio?

Spero di si. In giornata sarò a Napoli, ma se il treno non farà uno dei suoi soliti ritardi sarò presente. Non vedo l’ora di rivedere i miei ex compagni di squadra.

(Alessandro Gonnelli)

Fonte: Fol