VERGASSOLA: MI RIMETTO IN GIOCO CON LA ROBUR
La delusione e il dispiacere sono quasi totalmente scomparsi. La rabbia, invece, c’è ancora, perché la rabbia è uno degli ingredienti necessari per una ricetta vincente. Simone Vergassola ha “voglia di riscatto”. Le ultime parole del capitano, a stagione praticamente conclusa, erano state: “Dobbiamo solo stare zitti e rimetterci in gioco”. Lui, Simone Vergassola, ci si è già rimesso.
Capitano, negli ultimi mesi è stato preso a modello di serietà e attaccamento alla maglia: con quale spirito è di nuovo alla guida della Robur?
“Con la voglia di far bene, con la voglia di ricostruire qualcosa di importante. Quello che è successo a maggio ancora un po’ brucia, ma è molto più forte la determinazione a riprenderci ciò che abbiamo perso. Lo spirito, in questi casi, è fondamentale. Per ripartire serve la testa giusta: dispiace per chi è andato via, Maccarone, per esempio, un giocatore fondamentale per noi, che capisco e che continuerò a sentire. Ma qua serve gente motivata che abbia voglia di lottare in un campionato duro come la serie B. Io sono stramotivato, mi voglio rimettere in gioco e voglio riscattarmi: da questo momento in poi testa bassa e lavorare”.
Oltre a Maccarone se ne sono andati in diversi: come giudica allora questa prima fase di ricostruzione della squadra?
“Ho parlato di Maccarone perché ha vestito questa maglia per tanti anni, ma posso fare anche altri nomi: Curci, Rosi, Ghezzzal, Ekdal… tutti giocatori che sono stati importanti e che non ci sono più. Però il calcio è così e le loro scelte vanno capite. Mi sembra che stia nascendo una squadra comunque competitiva, sono arrivati buoni giocatori che conoscono già la categoria. Sarà un campionato intenso, lungo e difficile. Il Siena sarà la squadra da battere e ogni avversario ce la metterà tutta per far bene. Per non sfiguare al cospetto di una compagine che arriva da sette anni di serie A e che nella sua storia più recente ha fatto cose egregie”.
Ha già parlato con Conte e con il presidente Mezzaroma?
“Con il mister ho fatto una chiacchierata: l’ho trovato carico, ambizioso, desideroso di partire per questa nuova avventura. E’ la stessa persona che ci aveva lasciato dopo l’esperienza di secondo a De Canio, solo con più esperienza. Ha le idee chiare sulla formazione e sicuramente saprà dare alla squadra la sua identità, saprà applicare al meglio il suo concetto di gioco. La sintonia con Conte sarà alla base della nostra cavalcata. Il presidente no, ultimamente non l’ho sentito, ma ci sarà presto modo di vederci e di parlare”.
Si aspetta di vedere tanti abbonati allo stadio?
“Lo spero. Anche i nostri tifosi, proprio come noi, alla fine dello scorso campionato erano dispiaciuti, rammaricati e arrabbiati. Ma ora dobbiamo tutti voltare pagina e ripartire tutti insieme. Sarebbe bello rivedere il Rastrello dei primi anni della serie A, o lo stadio che accompagnò Mignani, Papadopulo e gli altri verso la storica conquista della serie A, quando il Franchi era un campo difficilissimo per qualunque avversario”.
Sa che, a detta del presidente, per un futuro molto, molto, molto anteriore, Vergassola ha già pronta una scrivania in società o un posto da mister proprio come il suo amico, ex capitano bianconero, Mignani?
“Certe parole non possono che farmi piacere, perché stanno a dimostrare che di me non si apprezza solo il giocatore, ma anche la persona. Però ora non voglio pensarci. Io voglio giocare a pallone. Ho ancora un altro anno di contratto con il Siena, mi sento ancora tre-quattro anni nelle gambe, poi quello che sarà sarà. Il mio unico obiettivo, adesso, è pensare al campo, a lavorare, a riconquistare qualcosa di importante”. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line