Valentini: “Il Comune intervenga sullo stadio come ha fatto col Palasport”
L’intervento diretto da parte del Comune per la messa in sicurezza dello stadio è l’unica possibilità per evitare di chiudere il Franchi e costringere il Siena a migrare fuori città. Ne è convinto l’ex sindaco Bruno Valentini, che ha presentato un’interrogazione sui lavori del Rastrello, che devono concludersi entro fine agosto (e sono fermi perché i tecnici incaricati non sono stati pagati) e devono essere compiuti dal club bianconero, come stabilito dalla gestione decennale dello stadio. A tal proposito l’assessore Benini incontrerà Montanari il 7 febbraio.
“Senza i lavori di consolidamento statico ed adeguamento sismico della gradinata scoperta e della tribuna coperta, lo stadio rischia di diventare indisponibile entro breve perché privo del certificato di idoneità statica e sismica”, spiega Valentini, che propone al Comune di sostituirsi “ad un soggetto inadempiente” per impedire l’inutilizzabilità dell’impianto, a meno che non si conceda una deroga come già fatto con il palazzetto della Mens Sana. “L’intervento diretto del Comune sarebbe analogo a quanto programmato per il Palasport, che pure rimane di proprietà di terzi”.
Il consigliere comunale del Pd chiede al sindaco perché si è voluta finora negare l’evidenza che l’impegno era insopportabile per qualsiasi proprietà, “a meno che non avesse la garanzia di una ristrutturazione a fini commerciali, ipotesi che però è totalmente ferma nonostante i proclami di qualche mese fa”, perchè si è concessa una proroga che ha solo rallentato la situazione, scaricando il problema sulla prossima amministrazione comunale e se non si è pentito “di non aver affidato il Siena Calcio a soggetti più autorevoli in campo sportivo e calcistico preferendo proposte di taglio più affaristico ma ad alto rischio”.
Fonte: Fol