Una partita importante, al di là della rivalità

Niente, le buone intenzioni espresse nella settimana non si sono tramutate in fatti positivi. Il Siena è uscito sconfitto dal Porta Elisa contro una formazione, almeno sulla carta, inferiore. Cosa è mancato a Lucca? Sicuramente il centravanti, la punta, el puntero, il birillo nel mezzo, chiamatelo come vi pare, ma l’assenza di un attaccante vero quale è Paloschi si sta sentendo sempre di più. Il biondo e simpatico Karlsson può sostituirlo, almeno in parte, mentre di certo non sta producendo effetti la formula del falso “nueve”. Il ritorno dell’ex Milan pare questioni di giorni e forse già con il Grosseto potrà scendere in campo. Speriamo.

Eccoci al Grosseto. La gara con i torelli è sempre stata calda, e per questo è una partita da preparare bene e prendere con le molle perchè se i grossetani non vogliono mai sfigurare con noi, nemmeno i supporters bianconeri accettano di buon grado una sconfitta con i vicini di casa, quasi sempre abituati in categorie inferiori alla nostra. L’ultimo precedente è un ricordo dolcissimo, risale all’anno del ritorno in serie A con Conte. Vincemmo entrambe le gare e volammo in serie A. I tempi sono cambiati, inutile piangere sul latte versato, ma le ambizioni ci sono sempre e sono tante e passano, ancora una volta, anche dal Grosseto. Vorremmo parlare di orgoglio sportivo (e non), di passione esagerata, di voglia di non fare figuracce, per invitare giocatori e staff a dare il meglio, ma sanno benissimo come comportarsi. Negli ultimi anni è stato fatto di tutto da parte di certi personaggi (l’ex Durio in testa) per farci abbandonare la fede bianconera, ma non ci sono riusciti. Non ci sono riuscite nemmeno le figuracce rimediate lo scorso anno in campi, senza offesa, al limite della decenza. Quest’anno la scintilla della passione si è riaccesa e seppure ancora fievole, ha bisogno di legna da ardere e un successo bello, pieno e netto contro il Grosseto, potrebbe rappresentare un bel viatico.

Non è di certo il momento delle critiche, non vogliamo sentir parlare della valutazione troppo alta data (forse) alla rosa bianconera, sono da mettere al bando i catastrofisti, e continuiamo ad avere fiducia in Maddaloni, capace almeno di far giocare i bianconeri, ma di certo uno dei primi posti della classifica è il traguardo finale minimo per quanto investito dalla società e per quanto ci hanno creduto (e ci credono ancora) i tifosi. Quel tesoretto di fiducia riconquistato dalla società con la promozione, seppure non ottenuta sul campo, deve essere sfruttato al massimo, perchè potrebbe perdere di valore in fretta. Niente proclami, quindi, nemmeno contro il Grosseto, rivale storico. Basterebbe fare il “Siena” e il risultato arriverà.  (Antonio Gigli)

Fonte: FOL