Un silenzio vale più di mille parole: la lezione che non ha mai imparato Tarantino

Per fare il dirigente di una squadra professionistica non è sufficiente indossare giacca e camicia. Dovrebbe saperlo Massimo Tarantino, che dal giorno del suo arrivo a Siena si è distinto per la sua capacità di affermare cose che poi i fatti hanno sistematicamente smentito, facendo forse finta di non sapere che le parole hanno un peso. Un modus operandi che ha anche spinto i giornalisti presenti alla trasferta di Carrara a non rivolgergli domande nel post-partita (pure in quell’occasione nessun giocatore aveva avuto l’ok dalla società per poter parlare). Il direttore sportivo del Siena, annunciato a sorpresa lo scorso 11 gennaio, si è dimostrato un aziendalista di ferro, rimettendosi alla mercé del suo presidente in ogni occasione possibile, anche quando c’era da difendere l’indifendibile. L’ultima volta all’intervallo della sfida contro la Virtus Entella di domenica ai microfoni di Rai Sport, circostanza nella quale pronunciò le seguenti parole: “È una settimana che ognuno dice quello che sente, noi ci basiamo sul fatto che non esiste alcun secondo deferimento. Ci sarà solo da discutere il ricorso del primo. Noi siamo tranquilli”. A quanto pare il deferimento esisteva eccome, nonostante fosse rimasto il solo a non crederlo.

Le previsioni, evidentemente, non sono il forte di Tarantino. Sorvolando su quisquilie come quella di svolgere le rifiniture allo stadio e di ripristinare le interviste pre e post-partita, il direttore sportivo del Siena aveva nell’ordine rassicurato sul fatto che il Siena avrebbe alzato l’asticella nel mercato invernale e che nessuno dei giocatori principali sarebbe stato ceduto. Dichiarazioni che, come tutte le altre, si sono rivelate di facciata e che hanno ben presto assunto i toni della presa in giro. E pensare che l’ex dirigente della Spal si era presentato richiedendo un incontro con i tifosi, poi sfociato in una delle principali contestazioni della stagione; dopo essere stato messo in guardia dai sostenitori bianconeri sulla situazione che si sarebbe trovato a dover fronteggiare, Tarantino è andato comunque dritto per la sua strada, ignorando i vari moniti e affermando di non voler guardare il passato. Dal momento che la sua mano nel mercato di riparazione non si è vista (o si è vista in negativo), a restare scolpite sono quindi le tante parole di circostanza di questi pochi mesi. Dalla conferenza di fine calciomercato in cui affermò che il Siena aveva centrato tutti gli obiettivi a quella post-Vis Pesaro dove sostenne che i rapporti tra la piazza e il presidente fossero tornati idilliaci. Nel frattempo il diesse non ha preso parte all’allenamento di ieri, segnale da interpretare forse come una dipartita anticipata, scenario plausibile considerate le voci che lo vogliono sempre più vicino all’Inter. Alla luce di tutto, non sorprende capire perché nell’ambiente nessuno si stia stracciando le vesti per la sua partenza. (Jacopo Fanetti)

Fonte: Fol