Un piano diabolico …che potrebbe saltare
Sotto traccia, com’è sua caratteristica, Montanari si sta muovendo su più fronti. A parte la probabile telenovela dei ricorsi, utili solo per perdere tempo visto l’esito scontato, nella mente del presidente molto probabilmente frulla un’idea che ci auguriamo irrealizzabile, quella di iscrivere lui stesso la società in serie D. A confermare quest’ipotesi sono i contatti che il neo segretario Filippo Marra Cutrupi sta cercando di stabilire con la tifoseria lanciando un messaggio del tipo “troviamoci e parliamo, dobbiamo ricompattarci per ripartire”. Anche il SC Fedelissimi è stato avvicinato per interposta persona, ma la proposta è stata respinta e anche molto bruscamente.
Il piano di Montanari, se fosse confermato, presenta qualche falla, grande falla e ci auguriamo che abortisca prima di nascere. Proviamo ad evidenziarne qualcuna.
L’iscrizione come fuori lista è un “favore”, seppur oneroso, che la FIGC concede, ma non è un obbligo e pensare di concederla a chi è stato escluso dai campionati professionistici, che ha ricevuto due deferimenti per inadempienza economiche e che è stato penalizzato con sei punti che hanno comportato l’esclusione dai playoff, è molto improbabile se non impossibile.
La conditio sine qua non, la prima condizione che la LND chiede è la certficazione che la società che chiede l’iscrizione abbia la disponibilità di uno stadio all’interno del territorio comunale, nel nostro caso il Rastrello. Il Comune di Siena ha chiesto la revoca della concessione, il TAR gli ha dato ragione e ora si attende il 13 luglio per conoscere il parere, definitivo, del Consiglio di Stato. Se, come tutti speriamo confermerà la deliberazione del TAR lo stadio tornerà definitivamente in mano al Comune e se il sindaco Nicoletta Fabio, manterrà come ne siamo certi, la posizione fin qui assunta, Montanari non avrebbe più il primo requisito richiesto.
L’art. 7, comma 9 dello Statuto Federale recita così: “nessuna società partecipante a campionati della L.N.D. può avere soci, amministratori o dirigenti in comune.” Se le regole non sono cambiate, Montanari proprietario del Legnano in serie D, non può iscrivere un’altra squadra nella stessa categoria, nello specifico il Siena, a meno che non ceda il Legnano.
L’unico risultato ottenuto da Montanari in questo disastroso anno è stato quello di compattare tutta la tifoseria senese, tifosi comuni e gruppi organizzati, uniti nell’unico obiettivo di vederlo lontano dai nostri colori. Nessuna proroga, nessuna concessione, la stragrande maggioranza dei tifosi non vuole più Montanari tra i piedi. Nessuno è disposto ad accettare una sua permanenza nel Siena e l’unica strada percorribile è quella di allontanarlo definitivamente.
Non sarà facile e ancor meno credibile che faccia un passo indietro, che ceda la società a qualcuno che ovviamente non deve essere riconducibile a lui, qui occorre tagliare definitivamente il cordone ombelicale con chi ha dimostrato ampiamente nessun rispetto per la Robur e non solo in questa stagione. Aspettiamo le prossime mosse e la sentenza del 13, poi l’esito dei prossimi ricorsi, coltivando nel cuore la speranza di una nuova ripartenza anche se i tempi saranno strettissimi e ancora molto incerti. (Nicnat)
Fonte: FOL