UN PALLORE NEL BUIO

Dopo la partita di ieri c’è chi vede il bicchiere mezzo vuoto e chi mezzo pieno. In entrambi i casi  la valutazione è strettamente legata al futuro prossimo, a quello che ognuno crede che la squadra potrà ottenere dopo il cambio tecnico, peccato che la realtà, in termini di classifica e non di speranze, dice che il bicchiere è ancora desolatamente vuoto.

Il Siena visto ieri ha mostrato le lacune già conosciute, mascherandole – questo è il lato positivo – con una maggiore vivacità e ricorrendo ad uno schieramento tattico tanto elementare quanto necessario in questo momento.

Ma al di là dello schieramento e degli uomini utilizzati, Baroni dovrà essere bravo ad incidere psicologicamente su ogni singolo giocatore, cercando di ottenere il massimo da ognuno.

Ieri si è vista tanta volontà, una squadra fisicamente viva e con tanta voglia di lottare, ma anche timorosa, con l’evidente paura di prendere iniziative, di tentare la giocata e che è ricorsa spesso al un fraseggio prolungato e poche volte alla verticalizzazione.

Ricorrendo ad una delle solite – odiose – frasi fatte si può dire che il malato ha preso un brodino, ma anche che ha dato segni di vitalità che potrebbero essere importanti.

Molti giocatori non si sono ancora visti, altri solo per pochi spezzoni e questo obbligherà il mister ad un’attenta valutazione. Intanto ieri abbiamo visto che Reginaldo può essere utile alla causa se inserito in uno scacchiere adeguatamente disposto, che Codrea ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori, un Maccarone incontenibile, le conferme di Jajalo ed Ekdal (anche se ieri hanno faticato un po’ di più), il Curci sicurezza dello scorso campionato, la tenacia con cui si è recuperato lo svantaggio….. e tanti altri piccoli, ma importanti, segni di ripresa.

Evidenti, purtroppo, anche alcuni limiti strutturali della squadra.

La mancanza di un terzino destro in attesa del recupero totale di Rosi, l’assenza di un leader nel reparto difensivo, il caso Paolucci – perché ormai si può solo parlare di caso – che se non risolto potrebbe alterare gli equilibri del gruppo.

Ci sarà, quindi da lavorare ancora molto, con l’impellente necessità di ottenere sempre il massimo nel più breve tempo possibile, cercando di portarsi in una posizione, se non tranquilla, nemmeno psicologicamente devastante come quella attuale. Il tutto con la prospettiva di tornare sul mercato di gennaio con le idee chiare.

Le speranze di raggiungere la settima salvezza passano da quanto i ragazzi, l’allenatore e la società sapranno dare alla causa. Lapalissiano, certo, ma estremamente realistico.(nn)

Fonte: Fedelissimo Online