Un nodo dopo l’altro, vedremo la luce?

Nemmeno il più creativo sceneggiatore avrebbe potuto scrivere una storia assurda e complicata come quella che stiamo vivendo. Una serie di errori, amplificati di passaggio in passaggio, che partono da quel 25 agosto 2020 quando l’allora sindaco De Mossi assegnò la società agli armeni della Noha Holding. Non stiamo a ricordare le assurdità a cui abbiamo assistito, il presente sta ampiamente dimostrando quanto fu infelice quella scelta. Tre anni di follia calcistica, trentasei mesi di legnate al nome della Robur che ci hanno portato al punto in cui siamo, con una società in cui nessuno si identifica e che esiste ancor grazie ai ricorsi, ma che di fatto è e rimarrà fuori dal calcio professionistico.

Domani si completerà l’iter della giustizia sportiva con una sentenza definitiva, ma inizierà quasi sicuramente quello della giustizia amministrativa, altri giorni persi che allontanano una qualsiasi soluzione per il Siena.

Tanti i tavoli su cui gioca ancora il “padrone” a partire dallo stadio, oggetto del contendere con il Comune e che a complicare le cose ci si mette anche il Consiglio di Stato che, nel giorno in cui poteva mettere fine alla questione, rimanda tutto al TAR, che aveva già deliberato in merito dando ragione al Comune, sollecitandolo a deliberare ancora sullo stesso argomento.

Tempi che si allungano e che rischiano di compromettere tutto, anche il lavoro dell’Amministrazione Comunale che ha preso subito di petto il problema, anzi i problemi, perché il Siena con i suoi 119 anni di storia è un bene di tutta la città, non solo dei tifosi e partendo dal fatto che tutte le criticità sono iniziati per una scelta dimostratasi sbagliata del Comune, è lecito che si aspettino dallo stesso una soluzione, anche se a Palazzo Pubblico c’è da qualche settimana un nuovo inquilino del tutto estraneo a quanto stiamo subendo.

Nicoletta Fabio, come abbiamo scritto, non ha perso tempo, ha iniziato subito la sua opera per salvare in qualche modo il Siena e lavora quotidianamente su questo, ma il tempo a disposizione è sempre meno e dovrà sicuramente abbandonare il fioretto ed impugnare la sciabola o quanto meno provarci, perché a certi personaggi non si possono concedere sconti, il tutto ovviamente nel rispetto dei ruoli e delle leggi. (Nicnat)

Fonte: FOL