Un fulmine a ciel sereno che rimette tutto in discussione. Ora ci si attende un segnale forte dalla Federcalcio

È arrivato come un fulmine a ciel sereno il dispositivo del Tar che annunciava, di fatto, l’annullamento della decisione con la quale il Collegio di Garanzia del Coni ha respinto il ricorso proposto dall’ACR Siena riguardo i provvedimenti di diniego della richiesta di rilascio della licenza nazionale per la partecipazione al campionato di Serie C 2023/2024 con conseguente esclusione dallo stesso torneo. Un provvedimento inatteso e clamorosamente penalizzante, dal momento che impedisce al Comune di Siena di avviare la procedura per l’individuazione di una nuova compagine societaria, e che conferma – una volta di più – l’incomunicabilità che c’è tra giustizia sportiva e ordinaria. Così facendo, il Tribunale amministrativo regionale del Lazio sta seriamente mettendo a repentaglio la possibilità che il calcio a Siena possa ripartire, vista la conferma dell’udienza del prossimo 26 settembre per la definizione del ricorso sull’esclusione dal campionato di Serie C (e con la prospettiva, in caso di esito avverso, di un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato), quando ormai i campionati saranno già iniziati, tenendo allo stesso tempo in piedi un presidente che si è reso protagonista di numerose infrazioni. Dalla Federcalcio, al momento impegnata ad individuare il sostituto di Mancini sulla panchina della nazionale, ci si attende adesso una segnale. Intanto per chiarire cosa ne sarà dei giocatori che erano stati svincolati e che nel frattempo si sono già accasati altrove (Buglio e Rovetini per fare due nomi), ma anche perché questa decisione potrebbe momentaneamente bloccare società come Mantova, Atalanta, Casertana, Piacenza e Gelbison e mettere Gravina ulteriormente in difficoltà. In ballo, però, c’è soprattutto il futuro di una piazza che chiede solamente di ricominciare un nuovo capitolo lontano da una persona che ha fatto e sta continuando a fare di tutto per affondarla.

Fonte: Fol