Un colpo di ramazza che rende meno amara la pillola
Ci ha fatto male, malissimo, ha tentato di distruggere tutto e parzialmente ci è riuscito. Voleva far finire il calcio a Siena, distruggere una gloriosa storia. Ha utilizzato tutte le armi a sua disposizione per raggiungere lo scopo, ma non aveva fatto i conti con l’orgoglio di questa città, da lui tanto odiata e nemmeno con la FIGC che lo ha estromesso dal calcio, privandolo di ogni possibilità di perpetrare ulteriori scempi. Gli rimane in mano l’ACR Siena, ancora per poco, una società fantasma, senza alcun valore, che morirà definitivamente dopo il ricorso al TAR, quello che ha fatto rinviare senza un apparente logica. Ma dove si è vista la logica in questo sua devastante esperienza in bianconero? Mai!
Ripartiremo, con le ossa rotte, ma ripartiremo e di lui non rimarrà che un pessimo ricordo, quello del peggior presidente della storia della Robur. Ci voleva distruggere, ma è stato cacciato via, ci dispiace solo che ciò è avvenuto troppo tardi, quando i danni erano già stati fatti. Con lui spariscono dalla scena del calcio senese anche tutti quei personaggi che, dagli armeni alla Infinet, hanno gestito le ultime tre inqualificabili stagioni. Il “tiranno” destituito non è arrivato a Siena per caso, qualcuno l’ha cercato e gli ha consegnato la società. Le colpe di questo disastro sportivo sono da dividere tra tutti, a partire da quel giorno in cui la società fu affidata alla Noha Holding. Ce lo ricorderemo nostro malgrado, ma l’dea che in un colpo solo sono spariti tutti, ci rende meno amara questa pillola. Addio per sempre a tutti, addio al padre-padrone, vai avanti per la tua strada e se ti permetteranno ancora di fare calcio provaci magari ripartendo dalla terza categoria, in fin dei conti hai ancora ACR Siena (ma sbrigati…), il campo di Maltraverso e il centro sportivo Robur City. (Nicnat)
Fonte: FOL