Un amore così grande…il nostro.

Poi arriva il sabato, il giorno della vigilia della partita. Menomale, perché tutto ciò che circonda il Siena da qualche tempo a questa parte niente ha che fare con il calcio giocato. Anche se non è facile, l’attenzione del tifoso si concentra solo sull’imminente sfida, fa la conta dei giocatori disponibili, abbozza una propria formazione che difficilmente collimerà con quella che scenderà in campo, si organizza per essere presente ma soprattutto, in cuor suo, spera com’è naturale di veder trionfare i propri colori. Tutto passa – o dovrebbe passare… – in secondo piano, le preoccupazioni e le continue diatribe vengono accantonate, quello che per poche ore conta davvero è che la Robur scenderà in campo e che ancora una volta non sarà sola, almeno per ciò che riguarda i suoi tifosi. Tutte le vigilie hanno un fascino particolare, una ritualità codificata che mischia insieme emotività, passione e la gioia di essere innamorati di un qualcosa che ci appartiene, che ci ha consegnato negli anni la sua storia, che poi è la nostra storia. Peccato che qualcuno non la pensi così. (Nicnat)

Fonte: FOL