Tuttosport: Doppio Calaiò e Reginaldo: Siena sa usare la testa

Amarcord per tre. Dall’allenatore Marco Giampaolo a Cristiano Del Grosso, per chiudere con Michele Fini. Quest’ultimo sardo Doc.
Promesso sposo rossoblù sino alla fine dello scorso giugno. Poi sedotto e abbandonato dal presidente Cellino.
Non senza una sottile coda polemica.
Conseguenza di malcelate incomprensioni sulla cifra dell’ingaggio. Il centrocampista avrebbe voluto chiudere la carriera nell’isola. Sogno irrealizzato. Non per suo volere. Ha provato a far male al “ suo” Cagliari e c’è riuscito. E’ finita 3 a 1 per il Siena, artefice di una ripresa scoppiettante, con Fini che ha messo lo zampino nella seconda rete di Calaiò ed in quella di Reginaldo, con due angoli calciati con il contagiri.
STERILITA’ OFFENSIVA Squadre speculari. Tecnici giovani in panchina.
Rampanti. Entrambi con idee innovative ed ancorati allo schema.
Rigido in verità, con trequartista annesso a supporto degli avanti. Il Siena proteso, fin dall’inizio, a cercare di controllare le folate offensive dei padroni di casa. Il Cagliari ha però i soliti problemi di questa prima fase della stagione, con la sterilità offensiva vero cruccio. Jeda è il più concreto, mobile ed abile a dettare il passaggio, soprattutto quando Cossu parte in palleggio e tenta la verticalizzazione.
TOSCANI DINAMICI Non bella a vedersi la partita, almeno inizialmente. Gambe dei giocatori ancora un po’ imballate. Rimasuglio di una preparazione naturalmente affrettata e dai tempi ristretti. Il confronto stenta a decollare anche per il gran caldo, amplificato dall’umidità serale quasi insopportabile, mitigata a tratti da qualche folata di Maestrale.
Linee difensive che ricercano, talvolta in maniera addirittura spocchiosa, la tattica dell’ “ off- side”. Specialmente quella ospite. Siena attento a chiudere i varchi, guardingo e compatto, con un filtro centrale dinamico ed attento alla copertura. Che evita di ceder campo ai padroni di casa. Tuttavia pronto a ripartire, grazie anche al dinamismo dei portatori di palla ed al movimento degli avanti. Maccarone per primo, con Ghezzal che funge da utile “ collante”.
Si sbraccia, per contro, Allegri, ed invita i suoi ad usare la testa. L’ordine di scuderia è quello di sfruttare le fasce, grazie al’’ inserimento degli esterni, con Agostini, toscano verace, particolarmente motivato, ma non troppo in palla. Conti in regia mostra di aver già raggiunto uno stato di forma accettabile. Orchestra da par suo, ma non trova supporto. Pecca magari nell’interdizione, per effettiva carenza di autonomia. Biondini tampona e riparte, mentre Lazzari non trova il ritmo partita.
TUTTO NELLA RIPRESA Primo tempo da sbadigli. Con conclusioni sporadiche, tutte da lunga distanza.
Dopo 3’ ci prova Cossu da fuori, ma Curci para facile. Poi sono Codrea su punizione ( al 6’) e Maccarone ( al 17’) a tenere desta l’attenzione di Marchetti, fresco di convocazione in Nazionale.
Improvviso vantaggio del Siena al 6’ della ripresa. Cross da destra di Ghezzal e Calaiò, indisturbato a centro area, realizza di testa. Poi Maccarone si mangia il raddoppio al 22’, dopo aver soffiato palla a Lopez. Il Cagliari mostra la corda e Calaiò raddoppia, sempre di testa, al 26’. Reagiscono i padroni di casa, che trovano un rigore trasformato da Jeda al 31’, dopo una fallo di mano in area di Ghezzal. Ma la reazione del Cagliari più emotiva che altro. Con Reginaldo che, ancora in mischia, chiude definitivamente i conti per la squadra toscana.