Tutti all’attacco di Collina. Andrà via a fine stagione?

Negli ultimi tre anni, Pierluigi Collina non era mai stato così sotto assedio: il suo incarico da designatore scade il prossimo 30 giugno, lui ci terrebbe a chiudere un percorso di lavoro, ma gli attacchi di questi giorni arrivano da molti club, dai vertici alla base. Dalla Fiorentina, dall’Inter, come dalla Lazio e dal Livorno. Il Palermo e il Bari vorrebbero un sorteggio integrale: il n.1 della Lega Calcio, Maurizio Beretta, prende tempo ma altri club non si sono, almeno al momento, accodati su questa linea. C’è chi evoca addirittura Calciopoli, chi lancia sospetti. "La situazione è molto peggio rispetto ad anni fa", il pensiero di Luciano Moggi. Il designatore è stato accusato di aver mandato Rosetti a Fiorentina-Milan: era più da un anno che l’internazionale torinese non dirigeva il club viola e questa scelta, quindi, è stata giudicata inopportuna. Il torinese, che andrà ai Mondiali, ha sbagliato, non c’è dubbio: ha negato un chiaro rigore ai viola. Ora starà per un po’ fermo, e poi non arbitrerà più squadre impegnate nella lotta al vertice. Fra queste anche la Roma che l’aveva già ricusato nell’ottobre scorso.
Ma Collina studia ogni designazione, non si affida certo al caso: per lui, Rosetti – accompagnato da Calcagno e Ayroldi, che andranno con lui in Sudafrica – era all’altezza della situazione. Il torinese brilla molto più sovente in campo internazionale che in Italia, forse perché sente le pressioni del nostro campionato. Ora le scelte di Collina sono per forza limitate: può puntare su Rizzoli, il numero 1 di questa stagione, poi Tagliavento, Saccani, Rocchi (che ha diretto male il derby di Milano), Bergonzi e pochi altri. E’ una caccia continua all’arbitro ("i giocatori hanno diritto di sbagliare, gli arbitri no" una vecchia tesi di Collina). Ma sino al 30 giugno decide lui, di testa sua. Chiaro che con il sorteggio non resterebbe mai, ma, finiti questi sospetti, questi veleni, gli potrebbe essere affidata la squadra degli arbitri di serie A (venti però non bastano). Tutto da decidere. Collina non resterà a dispetto dei santi: se scopre che non c’è piena fiducia sarà il primo a mollare. L’importante è ritrovare la serenità perduta, Galliani per il futuro sta studiando un codice di autoregolamentazione (ma poi chi lo dice a Zamparini, a Spinelli?). L’importante è che da qui alla fine gli arbitri sbaglino meno. Ma anche in campo internazionale non è che le cose vadano benissimo: dopo Ovrebo, male anche l’olandese Kuipers (parata di mano sulla linea di Molinaro in Stoccarda-Barcellona) e lo spagnolo Mejuto Gonzalez (negato un rigore al Chelsea contro l’Inter). Un problema non è solo italiano. Che potrà dire Collina quando incontrerà Villar, capo della commissione arbitri dell’Uefa?

Fonte: www.repubblica.it