Tudor: “Siena nel cuore, tornare mi ha emozionato”

“Il periodo al Siena mi è rimasto nel cuore. Quando stavo venendo qua, in macchina, ho detto a mia moglie che ero molto emozionato”. Igor Tudor ripercorre quella stagione e mezzo in bianconero, quando lasciò una big come la Juventus, chiuso dall’arrivo di Cannavaro e da qualche infortunio, e scelse la Robur, nel gennaio 2005 penultima in classifica. “Volevo giocare e Siena era un’opportunità, fu una cosa giusta e non mi sono mai pentito. È quello che consiglio ai giocatori di oggi, di non accontentarsi ma di andare e godersi il calcio e le emozioni”, spiega il tecnico croato, vincitore della 29° edizione della Briglia d’Oro, che quest’anno ha cambiato location, dal Garden alle Volte di Vico Bello.

Tudor ha tenuto ieri uno stage aperto ai suoi colleghi e poi si è intrattenuto alla cena firmata dalla sezione senese dell’Aiac, alla presenza di tanti addetti ai lavori. Tra i premiati, per la splendida promozione in B con il Bari, c’era Michele Mignani, compagno di Tudor in bianconero. “È una grande persona, ha fatto una grande cosa a Bari”, ha detto il vincitore della Briglia d’Oro, arrivato in città insieme alla moglie e a due figli (la terza è rimasta a Spalato). “Ho fatto vedere alla famiglia questa bellissima città, sono stato tutto il pomeriggio in centro. L’ho vista con occhi diversi ed è ancora più bella. Da giocatore, a 27 anni, hai un altro occhio. Ero quasi un ragazzo, ora l’ho apprezzata”.

Tutor ricorda benissimo quelle due salvezze con De Canio, 39 presenze e due gol, in casa con la Lazio e a San Siro col Milan (“un periodo bellissimo, era una squadra con grandi giocatori: Chiesa, Colonnese, Maccarone, Flo, Taddei…” e ammette di non aver seguito molto la Robur. “So che ci sono stati Conte e Mignani, ma ero molto in giro, ho allenato in Turchia e in Grecia. So che è in C, gli auguro di tornare in A. Se lo merita, mi ricordo che era una piazza veramente bella”.

Dopo la buona annata col Verona, al momento il croato è alla ricerca di una nuova avventura. “Cosa auguro a me stesso? Tranquillità nella vita, felicità e magari una bella squadra. Abbiamo fatto una bella stagione, vediamo che succede. Ancora non c’è nulla in ballo”. (Giuseppe Ingrosso)

Fonte: Fol