Tra tanti dubbi spunta un’ipotesi clamorosa

Tra voci che si rincorrono, paure e speranze, Inizia la settimana decisiva per il futuro della Robur. Due le date cruciali: il 15 giugno termine ultimo per indicare alla Lega l’impianto in cui giocheranno i bianconeri e cinque giorni più tardi, il 20, per saldare tutte le pendenze federali maturate in passato e negli ultimi due mesi. Ci vorranno soldi, tanti soldi e questo è il problema. Andiamo per ordine.

Lo stadio

Il Comune di Siena ha ripreso in mano lo stadio Franchi per inadempienza, ma Montanari si è opposto ricorrendo al TAR che ha fissato la discussione del ricorso il 22 giugno. In tanti danno per scontato che il Tribunale darà ragione al Comune, ma tutto può succedere, anche che Montanari vinca il suo primo ricorso. Entro 15 il Siena dovrà indicare l’impianto, a norma, dove intende svolgere la propria attività, si parla di Montevarchi, San Donato e Pistoia, ma al momento non abbiamo nessuna notizia in merito. E questo è il primo problema.

Una voce clamorosa

Al momento la situazione iscrizione è ancora in alto mare, la cifra da impegnare è molto alta e non si sa se Montanari potrà o vorrà intervenire. Stando alle sue ormai datate dichiarazioni il presidente si starebbe muovendo per la prossima stagione e qualche nome, nonostante il silenzio imposto, circola comunque. Una cosa è certa, i tempi per un eventuale passaggio di proprietà, prima della scadenza del 20 giugno, non ci sono più e l’unico che può procedere all’iscrizione è l’attuale proprietario.  Da qualche ora circola in ambienti solitamente ben informati, una voce che ha del clamoroso e che per certi aspetti aumenta la rabbia di coloro che amano la Robur e che vorrebbe un intervento diretto, non sappiamo in quale forma, da parte di chi ha venduto la società all’ingegnere romano: gli armeni. Se la voce verrà confermata dai fatti, la prima domanda che viene spontanea è perché questa operazione “soccorso” viene fatta ora e non due mesi fa quando la società era palesemente in difficoltà, ma potevano essere evitate le penalizzazioni? La seconda riguarda il futuro che vedrebbe Montanari ancora alla guida del Siena, la peggiore delle ipotesi tra tutte quelle paventate finora. Sarà una “stabilizzazione” momentanea o a scadenza? Si andrà avanti con Montanari senza limiti di tempo o questo sarà – se avvenisse, lo ripetiamo – solo un passaggio obbligato per una cessione a breve della società? Tante domande e come sempre nessuna risposta, certo è che sarebbe difficile per una tifoseria ridotta ai minimi termini, ma sempre in pieno possesso del proprio senso di appartenenza e della propria dignità, accettare quello che detta alla senese, avrebbe tutto l’aspetto di un’ennesima  “tegamata”. (Nicnat)

Fonte: FOL