Tra nostalgia e speranza: il resoconto della festa del ventennale dalla promozione in Serie A
Una serata di festa, di ricordi, di storia, come ha sottolineato il direttore del Fedelissimo Online Nicola Natili. Per qualche ora la Siena del calcio è tornata indietro di 20 anni, a quella stagione che ha cambiato per sempre lo status dei tifosi bianconeri. Erano in 162 ieri alla sede dei Fedelissimi per la festa dedicata alla vittoria del campionato 2002/03. “Ringrazio tutti – esordisce il presidente Lorenzo Mulinacci – in particolar modo chi ha aiutato a realizzare questa serata. Dai soci del club a Fulvio Muzzi, da Andrea Ardito che ha condiviso questa iniziativa sin dall’inizio agli ospiti che ci hanno raggiunto facendo tanti chilometri. Il pensiero va anche ai fedelissimi storici con cui detti vita 53 anni fa a questo club. E poi gli amici della curva, la loro presenza mi fa veramente piacere perché l’unità della tifoseria è fondamentale in questo momento. Ma il mio ricordo più grande va a Paolo De Luca, che trasformò i nostri sogni in una splendida realtà”. Parte subito un coro dedicato a De Luca, e poi un altro a mister Papadopulo.
Risuona la Verbena e può iniziare la festa. La presenta Cecilia Tarabochia. “Si vive certamente di ricordi, quando si tratta di queste ricordi indelebili che fanno venire i brividi”, le sue parole. Partono i videomessaggi di chi non ha potuto esserci, da Mignani a Mandelli, da Tiribocchi ad Agostini, da Akassou a Daniele Martinelli, fino a Brambilla che ricorda di non bere troppo perché gli anni sono passati e sai com’è…
Interviene Claudio Mangiavacchi, con un discorso nostalgico che mescola passato e presente. “È un piacere ripensare a quella grandissima squadra fatta dal grande ds Ricci, con un grande condottiero come Papadopulo. Sono convinto che De Luca ci guarda e sarà felice di tutto questo. Sono felice per stasera ma pure deluso per altre cose che che ci affliggeranno in seguito”. Il presidente De Luca viene commemorato anche da Stefano Osti: “Con la sua morte si è chiusa la parabola dell’umanità del Siena calcio”.
“Era una squadra che giocava a biliardino e vinceva con tutti – dice Nelso Ricci – Quando Pinga fece gol al Vicenza di Fascetti dissi al mister: Beppe, vinciamo il campionato. Vi ho sempre ricordato con piacere, spero che anche voi mi ricorderete”. Ricci, in lacrime, riceve la standing ovation da tutti, con Rubino che lo applaude in piedi.
Prendono parola, via via, i calciatori. “Una serata bellissima, siamo tutti orgogliosi di aver scritto questa pagina”, sottolinea Ardito. “C’ero prima e ci sono stato dopo, ma quell’anno lì no – ammette Argilli – dopo il terzo infortunio grave pensavo di smettere e invece grazie a questo gruppo mi sono ritrovato in A. Non è da tutti, soprattutto quando non hai talento ma soltanto tanta forza di volontà”. “Quella squadra potrebbe vincere con chiunque anche adesso”, interviene Radice. “Spero che Siena torni ad essere immortale”, si augura Cavallo.
“Abbiamo passato tanti anni in A, ma la Notte di Genova emotivamente è stata la più bella notte della mia vita – aggiunge il doc, Andrea Causarano – Quando sei nelle grandi squadre ti aspetti di vincere, quel campionato venivamo da una salvezza miracolosa è un malumore trasformato in cattiveria agonistica. La squadra aveva una cattiveria dentro incredibile, non voleva essere seconda a nessuno”.
Lacrime anche durante il lungo video celebrativo firmato da Natili, poi gli applausi si spostano verso lo staff della cucina, encomiabile durante la serata. Arriva il momento dei saluti, tra un “rivediamoci presto”, un forte senso di nostalgia e la consapevolezza che, vent’anni dopo, di quel calore immenso è rimasta una fiammella. Che va tutelata con cura, in attesa che il vento torni a soffiare a proprio favore. (Giuseppe Ingrosso)
Fonte: Fol