Tiriamo i dadi e non fermiamoci
Cè grande attesa per la partita di Livorno. Si respira aria della grande impresa, del risultato che può riaprire i giochi e cambiare i destini.
Siena anche in questo è unica, ha un valore aggiunto che altri non hanno, quello di non arrendersi mai, di non deporre mai le armi fino a quando la “guerra” non è finita, atteggiamento questo che spesso sovverte i pronostici.
Esperti di settore, allenatori, giocatori, giornalisti, opinionisti e i tifosi di tutta Italia, considerano la Robur ormai retrocessa e tutte le squadre che si apprestano ad affrontarla danno per scontati i tre punti.
Fortunatamente le cose non stanno così e c’è ancora chi crede, o forse spera, che certe funeree previsione siano quanto meno premature, se non azzardate.
Il primo a credere ancora nella salvezza è Massimo Mezzaroma che non perde occasione per ribadire la propria fiducia sull’esito di questo campionato.
Questo atteggiamento ci porta indietro negli anni, a quel campionato 2001-2002 quando, Paolo De Luca, anche’egli insediatosi da poco in società, trascinò tutti fino alla salvezza, concretizzatasi in quel di Marassi, nell’ultima giornata.
Ci sono molti punti in comune tra quel campionato e questa travagliata stagione…..
Al pari di Mezzaroma ci crede Malesani e tutta la squadra che, finalmente, ha dato segnali inequivocabili di ripresa e di un ritrovato animus pugnandi.
Capitan Vergassola e i suoi compagni ci proveranno fino in fondo, di questo ne siamo sicuri; se riuscissero a tenere alta la concentrazione e se anche la fortuna cominciasse a guardare verso di noi con occhio benevolo (…e rimarremmo comunque in credito….) ogni pronostico potrebbe essere ribaltato. Compreso l’epilogo che qualcuno ha già dato per scontato.
Questo clima di rinnovata, seppur controllata, fiducia ha contagiato anche i tifosi.
Livorno è una tappa fondamentale, una casella importante di questa sorta di Gioco dell’Oca a cui siamo chiamati a confrontarci fino alla fine.
Ogni domenica rappresenta una casella, ogni partita un’occasione per avanzare, almeno fino a quando – e questo non ce lo auguriamo – non andremo a cadere in quella che ci rimanda al via.
La prossima casella si chiama Livorno. Tiriamo i dadi e andiamo avanti.
Saranno circa 600 i tifosi al seguito della Robur, 600 cuori, 600 voci che cercheranno di spingere la squadra verso la vittoria.
Il clima, vista anche la posizione del Livorno, non sarà dei migliori, la posta in palio è altissima per tutte e due le squadre che cercheranno in tutti i modi di superarsi.
Loro saranno più numerosi, ma noi abbiamo la convinzione e la volontà di esserci. Non saremo spettatori, ma tifosi convinti della propria fede e con un arma che tutti ci invidiano: la Verbena, quel magico canto che riesce a compattare tutti e che trasmette energie positive alla squadra. E allora, schiariamoci la voce, diamo fondo a tutte le nostre energie e prepariamoci alla “battaglia”, mai come domenica la nostra spinta sarà importante. (Nicnat)
Fonte: Fedelissimo Online