Tensione in casa bergamasca. Colantuono sbotta: ”I tifosi criticano il gioco? Ma che vogliono?
Sale il nervosismo in casa Atalanta dopo un avvio inferiore alle aspettative dei tifosi.
L’Atalanta non è ancora riuscita a trovare il giusto passo e iniziano a piovere le prime critiche.
L’allenatore Colantuono non le condivide e nel corso della conferenza stampa del lunedì risponde per le rime ai contestatori.
Riportiamo l’intervista concessa al portale d’informazione Bergamonews.
“Ancora con ‘sta storia del gioco? Ma nun capisco la gente che vole? Macché pretende? A me non sembra che l’anno scorso ci fosse il Barcellona qua; io le partite le ho viste e c’è da considerare che quest’anno, nonostante la differenza di categoria, è più difficile giocare rispetto alla scorsa stagione. Ora noi dobbiamo costruire il gioco, gli anni scorsi in A ci si limitava ad aspettare e a ripartire; nel mio anno di A eravamo la squadra più forte a ripartire ed infatti abbiamo fatto 50 punti e ho riportato l’Atalanta in Europa, conquistando l’Intertoto. Volete la verità? Il nostro guaio è che giochiamo troppo bene per la B”. Sbotta Colantuono, a fine conferenza stampa, con chi rimarca che i tifosi non gradiscano il gioco dei nerazzurri, gli stessi tifosi che hanno fischiato l’uscita in campo dei giocatori al termine della partita pareggiata con la Reggina.
I TIFOSI? PREVENUTI
“Voglio credere che i fischi dello stadio non fossero riferiti a noi – spiega il tecnico -. Voglio pensare che la protesta era nei confronti dell’arbitro, che ha sbagliato in un paio di occasioni decisive, o nei confronti della Reggina che è arrivata a Bergamo con l’atteggiamento rinunciatario, per chiudersi e strappare un pareggio”. E nella casualità (molto probabile) che i fischi fossero rivolti alla squadra, incapace di vincere in casa da due turni? “In questo caso sarebbero ingenerosi perché la squadra ha creato e si è impegnata – la risposta decisa – e verrebbe da gente prevenuta come è accaduto nel mio primissimo anno a Bergamo. Forse i tifosi si fanno condizionare dal risultato“.
L’ANALISI DELLA PARTITA
“Anche dopo l’espulsione abbiamo provato a vincere e a fare la partita. Ovvio, in dieci si è meno efficaci ma abbiamo avuto due palle per fare gol. Io non posso rimproverare niente alla squadra, siamo sulla strada giusta, creiamo, abbiamo incisività e facciamo ottime trame di gioco ma qualcosa non va in fase di finalizzazione. Anche sabato abbiamo creato 7/8 palle gol. Ditemi voi se c’è un’altra squadra in campionato che può dire lo stesso”. E a volte si rischia, soprattutto quando si perde palla sulla trequarti. “E’ vero, spesso ci troviamo a giocare due contro in due in difesa e non va bene. E poteva arrivare la beffa finale anche contro la Reggina, ma mettiamo bene in chiaro che l’azione della loro palla gol nei minuti finale è viziata da un fuorigioco di un metro netto”. Quindi il tecnico individua la causa della mancanza di vittorie dell’ultimo periodo. “Se volete che ve la dica tutta il motivo principale per cui non riusciamo a fare i risultati che vogliamo è la sfortuna. Anche sabato la porta degli avversari sembrava stregata. Capitano situazioni così nel calcio, ci sono momenti in cui crei tanto e la palla non entra mai, ed in futuro capiterò di prendersi i tre punti in gare dove non meriteremo il bottino pieno”.
CON IL ROMBO ANCHE A SASSUOLO
“Il cambio di modulo ha giovato ed anche contro il Sassuolo giocheremo così. I fatti, cioè le occasioni create lo dimostrano. Inoltre abbiamo centrocampisti che sono adattissimi a giocare in questo modulo e mi riferisco a Padoin, Barreto e Carmona, un modulo che ci permette di supplire alla poca brillantezza che hanno in questo momento i nostri esterni alti. Ardemagni? In crescita, ha fraseggiato bene con Ruopolo ed è andato vicino alla rete”.
ARBITRO SOTTO ACCUSA
Già, perché secondo l’allenatore l’arbitro, esattamente come contro il Siena ci ha messo lo zampino. “Ho rivisto la partita e vi confermo che in quell’azione c’era un off-side enorme e non ho capito come non si sia potuto vedere”. Altro errore dopo quello dell’espulsione di Raimondi. “Raimondi? Il secondo giallo non c’era, il giocatore si era fermato e l’avversario ha cercato apposta la gamba per essere sgambettato. A mio giudizio, il direttore di gara si è fatto anche influenzare dalla loro panchina che ha quasi invaso il campo per protestare. Diciamo così, in questo momento gli arbitri mancano di brillantezza e per noi sono guai perché sono gli episodi a decidere la partita, nel bene o nel male”.
Fonte: Fedelissimo Online