Sportmain intervista Mulinacci, Presidente del Siena Club Fedelissimi
Siena – Poche ore mancano ormai all’ufficializzazione del passaggio di proprietà dell’A.C. Siena nelle mani di Massimo Mezzaroma. Ma non è il solo argomento di discussione che anima i sostenitori senesi; mercato in entrata, torti arbitrali e prospettive future sono i principali spunti di riflessione di questo periodo. Ci apprestiamo a parlarne con Lorenzo Mulinacci, che, nel lontano 1970, con altri nove soci, fondò il “Siena Club Bar Ravacciano”, divenuto negli anni il “Siena Club Fedelissimi”. Mulinacci è Presidente in carica del Club (il più antico della tifoseria senese).
Questo è, forse, il peggior momento da quando la Robur è stata promossa in serie A. Quali sono le prospettive della squadra nel girone di ritorno?
“E’ sicuramente il peggior momento della nostra avventura in serie A. Ci fa sperare il fatto che, da quando è arrivato Malesani, la squadra gioca bene e ha vinto le uniche due partite con formazioni come Catania e Udinese, che sono del nostro livello. Adesso ci si deve rinforzare e, da ora in avanti, non sbagliare niente”.
Qual è la sua posizione a riguardo del passaggio di proprietà dell’ AC Siena? E’ ben visto nell’ambito della tifoseria?
“E’ stata la tifoseria della Robur, con una grande manifestazione, a sollecitare le istituzioni affinchè spingessero verso un cambio di proprietà. Siamo felici che si vada in questa direzione. Siamo giunti alla fase conclusiva”.
Quali sono le responsabilità, se ve ne sono, dell’attuale dirigenza nel difficile momento attuale?
“Stronati ha conquistato tre salvezze, realizzando per due anni il record di punti (44), e, fino a giugno 2009, ha operato bene con un progetto valido. Quest’anno hanno ceduto troppi elementi. Soprattutto lo scambio Portanova-Terzi è stato incomprensibile e ha condizionato pesantemente l’attuale campionato”.
Crede che sia realistica la campagna di investimenti proclamata da Mezzaroma?
“Credo che Mezzaroma si voglia presentare con acquisti importanti, che siano utili per tentare di raggiungere la salvezza, e, se andasse male, per provare a ritornare subito in serie A”.
Quali sono gli interventi di mercato che ritiene maggiormente necessari al rafforzamento dell’attuale rosa?
“Ci vuole senza dubbio un difensore centrale, un terzino destro difensivo, un centrocampista di peso. Inoltre sarebbe opportuno cedere i giocatori in esubero e cambiare una punta con un attaccate che tenga palla e faccia salire la squadra”.
In seguito alla sconfitta di Milano, è doveroso commentare la questione della sudditanza psicologica e mediatica. Dopo quasi 40 anni di tifo organizzato e 6 anni di serie A a supporto di una squadra esponente di una piccola realtà, il suo parere può essere prezioso.
“La sudditanza psicologica e mediatica c’è sempre stata nei confronti delle grandi squadre, prima era favorevole alla Juventus, ora soprattutto all’Inter. Le piccole e medie società dovrebbero unirsi tra loro e farsi rispettare di più, minacciando anche di fermare il campionato. Dopo tutto siamo la maggioranza. Possono forse fare un campionato a 4-5 squadre?”.
Sempre nell’ambito delle direzioni di gara: trova delle differenze rispetto al periodo precedente agli scandali del 2006?
“Sicuramente i favori arbitrali sono meno sfacciati e ripartiti su 4-5 squadre, non più rivolti a favorire una sola”.
Una domanda riguardante il supporto dato alla Robur dalla città di Siena: pensa che la squadra sia sufficientemente seguita e tutelata da tifosi ed istituzioni, a maggior ragione in questo momento delicato?
“La Robur, dopo la Fiorentina, è la squadra più seguita in Toscana in tutti gli sport. 8400 abbonati sono tantissimi per una provincia come Siena. Anche le istituzioni sono sempre molto vicine alla società, altrimenti non ci saremmo potuti permettere 7 anni di serie A. Almeno per ora.” (Emanuele Alberti)