Spinelli non si placa: ce n’è per tutti

Il presidente del Livorno Aldo Spinelli non ha ancora digerito la sconfitta con il Siena e invece di prendersela con i propri giocatori o con il tecnico Cosmi preferisce attaccare, ancora una volta, il mondo arbitrale, rimediando un nuovo deferimento. Per assurdo i brutti pensieri di Spinelli sono condivisibili al 100% soprattutto da parte di chi segue o opera nelle piccole società, quello che non torna è che la sua visione parziale, e di parte, di quanto è successo domenica al Picchi fa perdere ogni valore alla sua protesta.

Si insiste sulla mancata espulsione di Cribari quando tutte le moviole hanno dimostrato che il rigore è stato un atto fin troppo generoso dell’arbitro; si continua a parlare di un secondo rigore, non assegnato, per il Livorno, mentre si tace su quello netto a favore della Robur o sulla sacrosanta espulsione di Mozart per il fallo su Ekdal.

 

"Il Siena doveva restare in dieci quando è stato dato il rigore a Lucarelli. Era l’inizio della partita e molto sarebbe cambiato. Ho cercato di parlare con Nicchi ma non ci riesco.”

 

In questa battaglia Spinelli mette in campo tutte le forze e in suo soccorso arriva anche il rampollo di famiglia, amministrazione delegato del Livorno:

 

"Ho un dossier che presenta venticinque torti subiti e sono davvero troppi”.

 

Infine Spinelli annuncia la strategia:

 

"Sono a Livorno da undici anni ma non ho mai visto una cosa del genere. Oggi parlerò con Galliani e con Beretta, e domani spero di incontrare anche Abete, a Montecarlo. Gli arbitri devono applicare il regolamento, niente di più. I loro errori condizionano le classifiche dei campionati" tuona lo Spinelli furioso, rilanciando la vecchia idea della moviola in campo: “Potrebbe essere "la cosa piu’ importante per tutelare tutte le 42 societa’ perche’ il calcio e’ troppo veloce”

 

Spinelli è un dirigente navigato e molto abile e conosce tutte le armi di difesa da utilizzare in queste situazioni. Quanto afferma è, lo ripetiamo, condivisibile nel principio, molto meno nell’interpretazione di fatti che porta in evidenza, soprattutto quando si riferisce alla partita di domenica.

Il Siena sta lottando per non retrocedere anche per qualche errore arbitrale – non li abbiamo contati ma non crediamo che siano meno di quanti hanno fatto arrabbiare il presidente livornese – ma soprattutto per una serie di errori commessi in sede di calcio mercato estivo e in campo. Gli arbitri hanno le proprie colpe e, obiettivamente, non sono nemmeno poche, ma altrettante ne hanno quei presidenti che vendono Diamanti e Candreva o Galoppa e Portanova, nell’anno più importante. (Nicnat)

Fonte: Fedelissimo Online