SPAGNA CAMPIONE: LA ROBUR NON RIDE, TRANNE CALAIO’…
Quasi tutti a ‘tifare’ Olanda. Per solidarietà a Robert Kindt il terapista della riabilitazione bianconero, ex Ajax e olandese di Amsterdam. Tranne Calaiò che controcorrente stava dalla parte delle Furie Rosse.
Con l’Italia fuori e sempre a leccarsi le ferite (non meglio le nazionali degli altri giocatori in rosa, dalla Nigeria al Brasile, passando per l’Argentina, per non parlare della Francia) la Robur ha assistito ieri sera alla Finale della Coppa del Mondo in un clima di sostanziale neutralità. Non nascondendo, comunque, un pizzico di simpatia per l’una o l’altra squadra in campo. Alla fine l’ha avuta vinta l’Arciere. O meglio, i conquistadores del vincente Vicente. “Sinceramente avrei preferito una vittoria dell’Olanda per simpatia verso Robert – ha detto il capitano del Siena Simone Vergassola –. Dopo due finali perse, nel ’74 e nel ’78, lo avrebbe meritato. Alla fine, però, ha vinto la squadra che ha giocato di più a calcio. La Spagna, al suo primo successo nella competizione, ha messo in campo qualità, giocatori di alto livello tecnico, che sanno come muoversi palla a terra. Robben ha avuto sui piedi il pallone del possibile ko, ma credo che alla fine, nonostante non sia stata la più bella partita dei Mondiali, il risultato sia giusto”. Come giusto sarebbe seguire l’esempio degli spagnoli. “Dovrebbero essere presi a modello per quanto riguarda la gestione delle situazioni – ha spiegato Vergassola –, la loro capacità di imporsi. I meriti vanno dati alla squadra, composta da ragazzi interessanti che sono diventati campioni, ma anche a Del Bosque”.
Per chi la maglia della nazionale non l’ha mai vestita (giustamente o ingiustamente, fate voi) vedere all’opera certi colleghi, è un bellissimo spettacolo. Ma anche nel piccolo si possono vincere i ‘Mondiali’ e realizzare i sogni. Vergassola, con la maglia bianconera, questa volta, non vuole svegliarsi all’alba. “Mi piacerebbe essere forte come Xavi o come Iniesta – ha detto sorridendo il capitano –, avere il loro tocco. Però nel mio piccolo spero di riuscire quest’anno a vincere qualcosa di veramente importante. Con i miei compagni stiamo andando a 300 all’ora per inseguire da subito il nostro traguardo. Lavoreremo sodo per riuscirci”. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line