SLAVIA, IL CLAN JAROLIM (CON I CONSIGLI DI LUKAS)
Karel Jarolim, il generale. È così che, con tutto laffetto che può nutrire un figlio nei confronti del padre, Lukas centrocampista del Siena descrive in una parola il tecnico dello Slavia Praga. Un uomo tutto di un pezzo, «un vero maniaco del calcio, sport che ama da sempre e al quale dedica tutto se stesso, anima e corpo», racconta Lukas.
Alla resa dei fatti, Karel non conosce hobby, passioni, svaghi o divertimenti che non siano legati al calcio, anche se con una piccolissima eccezione: in estate, quando quei giramondo dei suoi figli ovviamente anche il secondogenito David è calciatore, milita nellAmburgo ormai dal 2003 tornano a casa, saltano fuori le racchette da tennis. E la musica cambia un po…
«Mio padre è una persona seria nel lavoro come nella vita privata spiega Lukas e affronta luno e laltra con scaltrezza e furbizia».
«Siamo una famiglia che vive di questo sport da sempre – racconta il centrocampista del Siena -Mio fratello e io siamo cresciuti andando a vedere mio padre allenarsi, non potevamo che seguirne le orme, anche se lui non ha mai cercato di condizionare le nostre scelte».
Perché Karel, prima di intraprendere la carriera tecnica, ha militato in varie squadre ceche (in tre periodi diversi ha vestito proprio la maglia dello Slavia), in un paio di club francesi (buon sangue non mente, anche lui un giramondo) e ha collezionato 13 presenze, segnando 2 reti, con la nazionale dellallora Cecoslovacchia. Da quando è diventato allenatore poi, la sua voglia di apprendere, di emergere e di migliorare ha definitivamente rotto gli argini:
«Simpegna così tanto nel suo lavoro, è sempre concentrato sugli allenamenti. Dopo ogni partita si informa immediatamente sul prossimo avversario, cercando di reperire più informazioni possibili. Ad esempio mi ha telefonato dopo Genoa-Napoli per avere anche una mia impressione sui rossoblu, per chiedermi qualche consiglio su come riuscire a metterli in difficoltà. Tra le altre cose, gli ho spiegato che sarà un bel problema…».
Lukas conosce il generale in famiglia, ma anche sul campo: nelle due stagioni che hanno preceduto il suo arrivo a Siena, infatti, ha giocato nello Slavia.
«In verità non riesco a distinguere nettamente i due aspetti: da figlio posso dire che mi ha sempre incentivato a dare il meglio in ogni cosa. Ha sempre preteso grande impegno e non si è mai lanciatto in complimento gratuiti. Per questo, quando mi dice bravo, provo una gioia enorme. E anche sul campo mio padre è esattamente così: però devo ammettere che allenarsi con lui è piacevole e divertente, perché propone sempre qualcosa di nuovo alla squadra». Stasera Lukas non sarà a Marassi; finito lallenamento si precipiterà a casa per vedere la partita in tv in compagnia di sua madre, arrivata in Italia già da domenica. (Luca Pacini)
Fonte: Il Secolo XIX