Siena in difficoltà, urgono rimedi
La sconcertante prestazione contro il Genoa certifica il passaggio dall’astinenza da risultati all’astenia da gioco, condizione e mordente. Senza lucidità anche le gambe non girano, e al buon Malesani basta un centrocampo dinamico e compatto per inceppare il motorino bianconero. D’Agostino, talvolta uomo in più, in questa circostanza in meno, resta nel complesso un lusso. Basterebbe chiederlo al suo compagno di reparto “sette polmoni” Gazzi, votato a un sacrificio eroico quanto vano. Prima che collassi urgono rimedi. Se la mente del gioco si annebbia e gli esterni non esternano come dovrebbero, con Mannini sempre in condizioni precarie, Reginaldo utile solo se si sente titolare, Grossi allo sbaraglio, Sestu e Troianiello non peggiori degli altri ma ai margini anche per indurli a fare i bagagli, non dovrebbe suonare eretico ipotizzare una doppia mediana con Gazzi e Bolzoni, o Vergassola (torna presto capitano coraggioso…), con D’Agostino più libero, alle spalle di tre punte. Volendo gli uomini ci sarebbero. Lasciamo però l'arduo compito a Sannino, avvezzo alla sofferenza non meno che agli adattamenti, visto che nelle ultime stagioni si è sempre arrampicato su categorie calcistiche superiori. Avrà così capito che in A si fa presto a prendere le misure a una squadra, del resto certi rovesci sono anche il frutto di qualche nostra ingenuità e/o di altrui malizia. Piccoli consigli di buon senso: la salvezza passa anche per i pareggi; una squadra equilibrata riesce a non perdere le partite che non sa vincere, vedi gare con Inter e Genoa. Non disdegniamo i punticini, che alla fine contano. Poi, con buona pace dell’abbondanza, a gennaio toccherà frugarsi in tasca, perchè la qualità a questi livelli non si improvvisa. Si compra. Infine: c’è da qualche settimana un assordante silenzio ai vertici societari. E' giusto dar spazio all'autorevole voce del direttore dell'area tecnica ma con questi lumi di luna, fra affronti arbitrali e rovesci a ripetizione, la sua voce, caro Presidente, potrebbe rincuorare. (Paolo Soave)
Fonte: Fedelissimo Online