SIENA DI NUOVO BEFFATO AL 93′

Stavolta non c’è il Milan, ma il Siena riesce a perdere sempre all’ultimo minuto. Non fatevi però illudere dal casuale goleador di uno strano pomeriggio da rapina. Se il Messina ritrova il successo dopo 14 partite e quasi 4 mesi il meritoè tutto di un ragazzone bergamasco: Nicholas Caglioni, da qualche settimana portiere titolare in A. Esattamente da quando Dida si è fatto male e il Milan ha pensato di prendersi Storari, che parava per il Messina. Assurde e contraddittorie le storie del nostro calcio. Il sostituto di Storari doveva essere Gabriele Paoletti, il portiere più costoso d’Italia dopo Buffon, per via di strane plusvalenze. Invece cacciato Giordano, Cavasin punta su Caglioni che è in scadenza di contratto. Questi diventa il protagonista assoluto con quattro parate decisive, delle quali una super su una girata ravvicinata di Maccarone. Nella ripresa, quando il Sienadiventa padrone del campo, il portiere titolare per caso, sventa anche una girata di testa di Portanova (la prima l’aveva neutralizzata nel primo tempo) e poi vola a togliere dall’angolo alto un preciso tiro a girare di Vergassola. E siccome la fortuna aiuta gli audaci quando gli stessi Portanova e Vergassola lo superano, c’è De Vezze sulla linea e la traversa a salvarlo.
ALVARETTO Detto del grande protagonista, diamo merito all’autore di un gol scaccia- incubo che riporta il Messina alla luce della salvezza. L’honduregno Alvarez entra quando la partita appare finita e Cavasin (che ammette il colpo di fortuna) lo mette per togliere di mezzo l’irritante Iliev, che nella sua attività ha come modello Klaus Di Biasi più che Maradona. Alvaretto — come lo chiamano alla Roma un po’ per affetto e un po’ per sfottò — quando la lancetta dei secondi sta per entrare nell’ultimo giro, con un guizzo anticipa Molinaro e scaglia un esterno destro imprendibile per Manninger, cui fino a quel momento non avevano chiesto il biglietto solo per un intervento su Iliev. Primo gol col Messina del latinoamericano cui porta bene il San Filippo: l’altra rete (la prima) l’aveva segnata qui quando vestiva la casacca del Cagliari, il 15 maggio 2005.
SIENA SGOMENTO Logico che Beretta e i suoi rimangano a bocca aperta rispetto a un risultato bugiardo. Perché dopo un primo tempo sornione, nel quale l’unica vera occasione la creano sempre i bianconeri, nella ripresa i toscani comandano il gioco e arrivano almeno 5 volte a un passo dal gol, mancato da Cozza per un attimo di ritardo e dagli altri per i gran numeri di Caglioni. Senza dimenticare un possibile rigore con Parisi che tira per la maglia Antonini. Ma forse era già tutto segnato perché con il ritorno di Riganò il Messina ritrova il suo amuleto e la vittoria. (Maurizio Nicita)
Fonte: La gazzetta dello Sport

 

Abbiamo voluto raccontare la partita di ieri con l’articolo de “La gazzetta dello Sport” perché riporta fedelmente ed imparzialmente quello che è avvenuto in campo in Messina-Siena.