Semplicità, umiltà e competenza, questo chiediamo, il tempo non manca

Partiamo dalle note positive (forse l’unica…): il tempo parla a favore del Siena, non tutto è perduto e basterebbe poco per risalire la classifica di un campionato che pare sempre più il famoso “Palio dei ciuchi”. Detto questo, ci pare troppo poco per essere contenti e tranquilli o almeno pensare positivo. La terza sconfitta consecutiva, la quinta su 13 gare, ha aperto ufficialmente una crisi che sinceramente mai credevamo di vivere. Abbiamo subito sconfitte storiche, piaccia o no è così, abbiamo mandato via un allenatore come Gilardino, virtualmente primo in classifica, per un salto nel buio sinceramente incomprensibile, abbiamo sentito parlare, tra una sconfitta e l’altra, di stadio e altre amenità, ora sarebbe il momento di concentrarsi sul campo. I tifosi lo richiedono a gran voce, sapendo che bissare un torneo di D sarebbe forse la mazzata finale alla nostra passione, ferita così duramente nel corso degli ultimi hanno, delusa da imbonitori come la Durio e altri, che hanno usato la nostra emozione per chissà quali scopi.

Della nuova proprietà abbiamo apprezzato sin dai primi giorni, la chiarezza: “il nostro intento è vincere subito il campionato” è stato più volte, giustamente ribadito. Per farlo, però, bisogna immedesimarsi in questa realtà e capire cosa è necessario fare, soprattutto se i mezzi economici non mancano. Ricordiamo che l’ultima volta che abbiamo vinto il campionato di serie D, sei anni fa, lo abbiamo fatto con un gruppo di giocatori esperti della categoria e un tecnico motivato, e nonostante questo abbiamo dovuto lottare fino alla fine. Non ci si inventa nulla nel calcio, bisognerebbe solo capire dove siamo e con chi abbiamo a che fare, cioè società piccole che si dannano l’anima per battere il Siena, i “nobili” decaduti, per fissare nella loro memoria e nella carriera, la vittoria con i bianconeri come una medaglia al valore.

Chiediamo semplicità e umiltà, quindi, e competenza, il tempo non manca. Il calciomercato è ancora aperto e potremmo risolvere quelle situazioni tecniche che richiedono soluzione, magari prendendo giocatori pronti e motivati. Chiediamo alla società di tornare con i piedi per terra, di lasciar da parte, per il momento,  progetti in questo momento irrealizzabili per pensare al presente ed al futuro prossimo, magari cercando di far capire ai giocatori, molti dei quali ragazzi giovani, che stanno giocando per una società dal passato (soprattutto recente) glorioso e che i tifosi, quelli che hanno riempito in quasi diecimila gli spalti della serie D, meritano sicuramente qualcosa di più. Non vogliamo assolutamente pensare di aver avuto in sorte l’ennesima brenna…. (Antonio Gigli)

Fonte: FOL