Scommessopoli punta la A: in arrivo nuovi arresti

L'incertezza è solo sui tempi. Perché una nuova ondata di arresti nell'ambito delle inchieste sul calcioscommesse è data per scontata da fonti investigative. Sia a Cremona, sia a Bari. Sulle spine ci sono moltissimi giocatori: gli indagati dovrebbero essere quasi un centinaio. Le rivelazioni di Gervasoni, Carobbio e Masiello hanno dato nuovo impulso alle indagini. E soprattutto chiarito un aspetto che la scorsa estate sembrava scongiurato: la Serie A è stata condizionata dalla bufera scommesse.

Qui Cremona
C'è una notizia che potrebbe cambiare il corso delle prossime settimane: il procuratore Roberto Di Martino dovrebbe restare a tempo pieno sull'inchiesta Last Bet non dovendo più occuparsi del processo d'appello sulla strage di piazza della Loggia a Brescia. Oggi dovrebbe esserci l'ufficialità. Sarebbe scongiurato, in questo caso, il rallentamento delle indagini. La deposizione di Masiello intanto è servita a puntellare due aspetti fondamentali: il ruolo degli zingari e la veridicità delle rivelazioni fatte da Gervasoni e Carobbio. Tradotto: massima attenzione sulle posizioni dei giocatori chiamati in causa nei verbali, mentre i sospetti sulle gare manipolate dagli slavi diventano prove indiziarie. Ecco che il cerchio si stringe su Lazio-Genoa, Lecce-Lazio e Brescia-Bari per la A, ma coinvolge anche Siena e Novara per sfide di B. Diversi giocatori di queste squadre sono inquisiti e rischiano grosso. Senza dimenticare il «caso Corvia». Tirato in ballo da Paoloni e poi scagionato dallo stesso portiere, ma gli accertamenti tecnici hanno ribaltato ancora la situazione. Sempre nell'attesa di catturare Almir Gegic: il capo degli Zingari dovrebbe avere le chiavi della cassaforte di tutte le combine gestite dalla banda.

Qui Bari
L'inchiesta gestita dal procuratore Laudati è quasi al traguardo dopo oltre due anni d'indagine. Materiale scottante, con la mafia a gestire le scommesse clandestine e le combine per riciclare fiumi di denaro. In questo contesto si sono inseriti i personaggi di mezzo che avevano il compito di agganciare i calciatori (molti di loro scommettitori proprio nelle agenzie del clan) e corromperli. La criminalità si è servita anche degli zingari per pressare i calciatori, come confermato da Masiello. A proposito dell'ex capitano del Bari: la sua deposizione (secretata) avrebbe messo nei guai diversi ex compagni. Il difensore ha ammesso le combine e i soldi (80 mila euro) consegnati dall'infermiere Iacovelli. Era quello che volevano gli inquirenti. Le conseguenze sportive saranno devastanti: circa 10 gare del Bari sotto inchiesta e più o meno una quindicina i giocatori indagati. Molti a rischio arresto e non tutti per aver giocato nel Bari. Le prove raccolte sono chiare: anche le altre squadre erano coinvolti. Quali? Si possono fare solo delle ipotesi, ma le piste più calde porterebbero a Chievo, Parma, Cesena e Bologna. Staremo a vedere. E soprattutto è iniziato il conto alla rovescia: c'è forse ancora il tempo per raccogliere la confessione di un nuovo pentito (potrebbe essere un difensore ex Bari). Poi tra febbraio e marzo si ritornerà a ballare.
 
Fonte: La Gazzetta dello Sport