Sannino verso laddio
L’allenatore Giuseppe Sannino e il presidente Massimo Mezzaroma si sono incontrati ieri pomeriggio per discutere sul futuro e il tanto atteso confronto si è concluso con una fumata grigia tendente al nero. Che più nero non si può.
Sannino ha chiesto di essere lasciato libero confermando la sua richiesta anche davanti ad un contratto molto importante della durata di tre anni, offertogli da Mezzaroma.
Le sirene palermitane hanno ammaliato il tecnico che ha condotto brillantemente la Robur alla salvezza e nonostante le due parti si siano riservate ventiquattro ore di riflessione difficilmente Sannino cambierà idea.
Un ruolo importante lo ha recitato Giorgio Perinetti che, nella sua nuova e futura veste di vicepresidente esecutivo del Palermo, garantirà tranquillità e serenità al lavoro del tecnico.
Il Siena, per il secondo anno consecutivo, si vede soffiare il tecnico rivelazione della stagione, ma ci auguriamo che al contrario di quanto successo con Conte (liberato senza nessun vantaggio, nemmeno il prestito di un giocatore!), il presidente Mezzaroma faccia valere le sue ragioni, seguendo la strada intrapresa da Cellino che, per liberare Allegri, pretese e ottenne un giusto risarcimento dal Milan.
Al contempo viene da chiedersi perché un tecnico dopo un solo anno di serie A rifiuti un ricco contratto (si parla di 800.000 euro annui per tre anni, cifra confermata da più fonti) e preferisca trasferirsi in una piazza dal punto di vista sportivo sicuramente più importante di Siena, ma dove gli allenatori non hanno mai avuto vita facile.
Perinetti se n’è andato, Sannino lo seguirà e con lui sicuramente qualche giocatore, altri prenderanno altre strade comunque lontane da Siena, cosa sta succedendo? Che significato dare a questa migrazione di massa?
Domande lecite che meritano risposte chiare, interrogativi che si pongono tutti i tifosi e a cui la società deve dare una risposta. Se fino a ieri la Robur era una società appetita da tanti giocatori oggi tutto sembra andare verso la direzione opposta e dietro a questo una spiegazione ci deve pur essere.
Oggi, e lo confermiamo, sarà una giornata importante per il futuro del Siena. Sono in programma una serie di incontri che dovrebbero servire per chiarire molte posizioni e, possibilmente, dissipare i tanti dubbi che circondano la Robur. In tanti saranno chiamati a chiarire la loro posizione, in primis Massimo Mezzaroma, ma anche lo sponsor e le istituzioni. Per carattere e per quella passione che ci lega alla Robur non vogliamo più vivere nell’incertezza e nei dubbi. Chiediamo chiarezza e, come già scritto in un precedente articolo, un programma serio, credibile e realizzabile, pur non dimenticando le difficoltà del momento.
Un’ultima annotazione la vogliamo dedicare a Giorgio Perinetti, un grande dirigente, un amico a cui, proprio per il legame che ci unisce, non possiamo fare a meno di far presente una cosa che non ci è piaciuta.
In una recente dichiarazioni ha sottolineato che il suo rapporto con il Siena era deciso a chiuderlo lo scorso anno, dopo la cavalcata che ha riportato la Robur in serie A. Ha desistito dall’intenzione perché sarebbe stato molto pericoloso per la società perdere in un colpo solo DS e allenatore. Non capiamo perché oggi, quella che si è dimostrata una saggia decisione, sia passata improvvisamente di moda e la Robur debba rinunciare al DS e al tecnico nonostante un contratto ancora in essere. Qualcuno dirà che nel calcio ci sono solo professionisti che cercano sempre di migliorare, siamo d’accordo, ma che nessuno si scandalizzi se alla fine le fila di chi canta “solo per la maglia” si ingrosseranno sempre di più. E qui ovviamente il riferimento non è a Perinetti ma al calcio in generale. Salutiamo chi se ne andrà e lo facciamo riportando le parole che un grande presidente della Robur disse ad un collaboratore che chiese di essere lasciato libero: “ sarà dura affrontare il futuro senza di te, ma ti assicuro che ci proverò” (NN)
Fonte: Fedelissimo Online