Sannino: Senza facce e nomi, a San Siro da sconosciuti
Adrenalinico, come sempre. Anche un po’ di più. Già il giorno della sua presentazione come nuovo tecnico del Siena, Giuseppe Sannino aveva affermato che raggiungere San Siro era sempre stato un sogno, suo e dei suoi figli. Domani il sogno diventerà realtà. “Sarei un falso se affermassi che non sono emozionato – ha spiegato il mister -. A Milano sono stato a vedere da spettatore qualche partita, quello stadio l’ho visto tante volte dalla tv. Non è certo un’abitudine poterne pestare l’erba. Per me, come per ogni giocatore. Mi torna in mente quando ero bambino: con la squadra della scuola andavamo il giovedì a disputare un’amichevole con il Grande Toro. Dal martedì cresceva l’emozione, saltavo anche le lezioni per arrivare la mattina presto davanti al Filadelfia: tutto per cinque minuti di partita… Oggi mi sento un po’ così”.
Poco spazio ai ricordi, anche quelli più recenti, perché il tempo scorre e il fischio d’inizio di Milan-Siena incombe. “La trasferta di Palermo l’ho già dimenticata – ha confermato Sannino -, sapete come sono fatto. Sono contento per i ragazzi, e per la qualificazione che non sapevo nemmeno fosse storica, a dimostrazione che noi scendiamo sempre in campo per vincere. Della partita di Milano ho ben poco da dire: giochiamo contro una squadra farcita di grandi campioni e guidata da un ottimo tecnico. Del Milan parla ogni giorno tutto il mondo. Mi sembra già abbastanza. Cosa altro posso aggiungere io? Preferisco tenere le energie per il campo, come devono fare i ragazzi”. “In certe sfide – ha continuato -, i giocatori hanno la possibilità, senza mai perdere l’umiltà, di giocare con spensieratezza, di sentirsi liberi mentalmente e di poter far vedere quello che hanno dentro. Ho detto loro di dimenticarsi di avere un volto e un nome cucito dietro le spalle, di sentirsi undici sconosciuti. E di riprendersi la propria identità solo dopo aver fatto qualcosa di buono”.
Con due indisponibili, Vergassola e Belmonte, e qualche acciaccato, Sannino ha convocato 23 bianconeri. “Porto con me una rosa numerosa – ha spiegato il tecnico bianconero -, della quale posso dosare le forze in vista del doppio impegno ravvicinato con Milan e Fiorentina, con un viaggio di mezzo. Questo non significa che ho la mente già al derby ma che devo tenere in considerazione il minutaggio dei ragazzi. Anche domani sera, come sempre, scenderà in campo il miglior Siena”. “In settimana – ha proseguito -, abbiamo dovuto gestire piccoli contrattempi: Destro si è allenato poco, D’Agostino si è allenato con il dolore, Larrondo ha preso 8 punti di sutura in testa che se non gli creano particolari problemi da un punto di vista fisico, possono condizionarlo un po’ psicologicamente. E’ normale dopo la botta che ha preso”. Occhio anche alle diffide: se Calaiò, D’Agostino, Vitiello o Rossi dovessero beccarsi un giallo, ciao Fiorentina. “Ovviamente dobbiamo tenerne conto – ha ammesso Sannino -, ma non deciderò a priori il loro impiego su questa base. Benché abbia la certezza che in certi ruoli chiunque giochi non fa rimpiangere chi è fuori”. “Brienza in avanti – ha concluso il mister -? Franco è un giocatore di grande esperienza che può giocare in tutti ruoli. Esterno alto, terzino sinistro, vicino alla punta, alla Pirlo… Non ho alcun dubbio sulle sue qualità, ma a una squadra serve anche equilibrio. Mi piacerebbe poter far giocare tutti nella posizione in cui si esprimono al meglio, ma se qualcuno ha delle peculiarità che possono essere utili alla causa, devo sfruttarle”. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line