Sannino: Domani una gara per farci ricordare
Dopo la gioia provata al fischio finale di Lazio-Siena, Giuseppe Sannino è già proiettato alla sfida di domani. E' l'ultima partita al Franchi e il mister bianconero vuole che sia un momento indimenticabile per Siena. “Delle grandi imprese si ricordano sempre gli sgoccioli – ha detto il tecnico -. Noi dovremo giocare nel miglior modo possibile, perché abbiamo la possibilità di incrementare un risultato già importante. Abbiamo eguagliato il record di punti in serie A, possiamo superarlo e farci ricordare. E' uno stimolo in più, oltre alla voglia di uscire dallo stadio tra gli applausi della gente, per la corsa e il sacrificio che i ragazzi ci hanno sempre messo. Ma dipenderà da noi far sì che sia una festa: scenderà in campo il miglior Siena, quello che come sempre reputo il migliore per affrontare il Parma”. “Al fischio finale all'Olimpico – ha proseguito Sannino -, ho provato un'immensa gioia. Ci siamo salvati senza guardare agli altri risultati, ed è un motivo di orgoglio in più. Nello spogliatoio i ragazzi mi hanno intriso di qualunque bevanda. ,La soddisfazione era tanta, da parte dei ragazzi, dell'entourage, dei tifosi che ci hanno seguito a Roma. Il pareggio è stato sofferto ma meritato”. A dirigere Siena-Parma sarà un esordiente. “D'altra parte si tratta di una sfida tra due squadre che hanno già raggiunto l'obiettivo – ha spiegato il mister -. Ed è bellissimo: ci affronteremo senza vincoli e senza dover far calcoli, ma solo per il gusto di vincere e poi, alla fine stringerci la mano sorridendo, facendo i complimenti al più bravo”. C'è stato un momento preciso, per Sannino, che ha segnato la svolta nel campionato del Siena. “Tra Bergamo e Genova abbiamo fatto qualcosa di incredibile – ha ammesso -, in due trasferte consecutive abbiamo raccolto moltissimo. Sono fatalista, doveva andare così era tutto scritto. Per tutto l'anno eravamo stati etichettati come la squadra che fuori casa non riusciva a carburare, invece è proprio lì che abbiamo costruito la nostra salvezza, contro due dirette concorrenti. Ho sempre detto, lo dovete ammettere, che le prestazioni erano state al di sopra righe anche quando i risultati non ci davano ragione e che alla fine sarebbero arrivati anche quelli”. “Mi dispiace solo – ha proseguito – che una delle poche partite in cui non siamo stati all'altezza è stata quella più attesa dai senesi, la trasferta a Firenze. Ma l'importante, lo ripeto, era che il Siena continuasse a giocarci con la Fiorentina, così come con la Juve e il Milan… Che rimanesse in serie A”. La Robur di quest'anno, al di là dei meriti numerici, è riuscita a valorizzare i giovani, ha dato nuovi stimoli a giocatori di esperienza, ha creato un gruppo senza nome, ha ridato lustro al calcio italiano. “Ogni scelta che ho fatto – ha dichiarato Sannino -, non è stata dettata dalla volontà di rispondere a uno di questi temi, ma sempre e solo per il bene del Siena. E i tifosi che sono molto attaccati alla squadra, ma non sono stupidi, lo hanno capito. La cosa semmai di cui vado orgoglioso è l'essere riuscito a entrare nella testa dei ragazzi. L'allenatore, con poche conoscenze, con qualcosa letto in qua e là o una partita giocata a calcetto, lo possono fare tutti. Il difficile è saper far fare. Portare l'idea sul campo attraverso tante teste. Devo quindi fare i complimenti a questi ragazzi, che hanno saputo trasformare in campo il mio pensiero che per la prima volta mi sono affacciato alla serie A e l'ho fatto dopo Conte, che sta per vincere il campionato. Sono contento di essere riuscito a entrare nella testa dei ragazzi”. Un altro merito quello di aver saputo gestire 34 elementi. “La rosa, anche per via dei contratti precedenti è stata numerosa fin dall'inizio – ha affermato Sannino -. Poi è stata arricchita con innesti. Per la prima volta ho dovuto allenare un gruppo numerosissimo, quando ero abituato a non averne più di 24. E'stata una lezione anche per me. Una lezione che mi è servita ma che non mi ha fatto cambiare modo di pensare. La cosa più difficile è stata dare loro, tutti loro, i giusti stimoli: un calciatore deve essere sempre motivato. Poi è normale credo, partire da un'idea di squadra e costruirci sopra il resto. Ho cercato di far capire ai ragazzi, che nella mia testa, una partita di campionato o di Coppa Italia, ha lo stesso valore di un'amichevole. Hanno recepito: sono felice di essere il loro allenatore”. Il discorso, partendo dal rapporto calciatore-tecnico, è caduto inevitabilmente su quello che è successo a Firenze e su quanto il condannabile gesto di Delio Rossi sia stato capito. “Noi allenatori facciamo uno dei mestieri più belli del mondo – ha ammesso sinceramente Sannino -, ma siamo anche sottoposti a tante pressioni, a livello di tifoseria, mediatiche, interne, esterne. E siamo omini soli che hanno tutto sulle spalle e che devono decidere. I giocatori, bene o male, hanno sempre 25 compagni su cui fare affidamento. Sono stato fortunato a trovare degli uomini che hanno saputo accettare le mie scelte. D'altra parte si tratta di cultura: un calciatore non firma un contratto per essere titolare a prescindere. Da allenatore, e come me i miei colleghi, sto sempre dalla parte dei giocatori, ma da parte loro mi aspetto rispetto, sempre nell'ottica che per il lavoro che facciamo dovremmo tutti essere contenti di dove siamo Poi, lo sapete, non ho mai scelto uno dei ragazzi perché mi era più simpatico o un amico, ho scelto sempre gli uomini che stavano meglio e più funzionali alla partita di turno”. “Rossi – ha proseguito Sannino -, va capito, da uomo, da padre di famiglia. Il suo gesto è condannabile, è da demonizzare. Ma al giocatore aveva dato la possibilità di giocare, gli ha dimostrato di credere in lui La persona va capita. Difendo la categoria, sperando che diventi un asse portante di questo sport”. E, al solito, la domanda sul futuro. “A Roma ho avuto modo di parlare con il presidente – ha concluso Sannino -. Ci siamo dati due settimane di tempo e a bocce ferme, quando il campionato sarà finito, parleremo di programmi. Ci guarderemo negli occhi e ripartiremo da lì”. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line