Salvini: “Grande sintonia con il presidente. Con noi solo persone che antepongono il bene del Siena a tutto il resto”
Lunedì è stata la giornata di Emiliano Montanari, oggi la volta di Ernesto Salvini. L’ex dirigente del Frosinone si è presentato questa mattina nella sala stampa dello stadio dando uno sguardo al prossimo futuro. Di seguito le sue dichiarazioni:
Arrivo – “È stato semplicissimo, dopo tanti anni nella stessa società ho pensato fosse il caso per me stesso di prendere un anno di riposo. A prescindere dalla categoria la mia voglia era trovare una piazza che avesse tanto blasone dove poter ricostruire un ciclo e lavorare per raggiungere quello che era il blasone di un tempo”.
Trattativa – “È nata per caso, e si è conclusa nel giro di un paio di ore. Per merito di amici in comune ho avuto un incontro con il nuovo presidente. Tra i vari nomi che gli erano stati fatti la tipologia di ruolo e di profilo gli era piaciuta. Il mio unico terrore era trovarmi di fronte a questi moderni presidenti che danno messaggi di vittorie e spaccare il mondo, forse perché sanno che i soldi non sono loro”.
Montanari – “Ho trovato una persona consapevole dell’impegno che si era preso, per me quindi la responsabilità era doppia. Tenendo anche conto dell’importanza della città, che credo la conoscano anche gli eschimesi per la vetrina a livello internazionale. Ho sentito da lui le parole che avrei voluto sentire, di una persona cosciente che ha investito. Non ho sentito proclami, ma la parola programmazione, anche se molti la usano in maniera indebita. Ho visto l’espressione di una persona che mi ha dato fiducia, e ho capito che ancora una volta mi era capitata per caso un’occasione importante per la mia carriera. Sono sicuro che questa potrà essere casa mia fino a che me lo meriterò”.
Mentalità – “Da subito ho avuto sensazioni importanti. Quando dico che per me è un’occasione importante lo dico non pensando solo ai risultati, perché questi sono solo la conseguenza di un’organizzazione che ha al suo interno persone che hanno come motto ‘prima il Siena’ e che antepongono gli interessi della società a quelli personali”.
Lavoro – “Per me è fondamentale capire quali sono gli elementi su cui si può contare e che hanno a cuore la frase che dicevo prima. Per la prima settimana, pertanto, mi dedicherò a vagliare solo quelli che hanno collaborato con la società. Con noi resterà chi è andato oltre le proprie mansioni, chi per il Siena è a disposizione a tutte le ore; chi ha curato solo gli interessi personali e badato solo al proprio tornaconto non può lavorare con me”.
Obiettivo – “È quello di poter un giorno andare via da Siena e sapere che se mi chiama la segreteria, il team manager o l’ufficio stampa mi dicono che è tutto a posto. Sparare tutte le cartucce in un colpo solo senza avere le fondamenta giuste ti manda in difficoltà e rigirandoti indietro trovi terra bruciata. Le parole d’ordine saranno ricerca di organizzazione e stabilità aziendale”.
Responsabile area tecnica – “La carica di direttore generale l’avevo assunta in un contesto di riassetto organizzativo. Ma io vengo dal campo, ho fatto l’allenatore. Non digerisco la classica definizione di direttore sportivo, colui che assume il compito di far felici i tifosi deve non badare soltanto a giocatori e allenatore, ma prima di tutto alla società. Sarò il responsabile dell’area tecnica perché amo avere coordinazione di tutti i settori che hanno a che fare con l’aspetto tecnico, dalla supervisione del settore giovanile, alla cura sanitaria, alla coordinazione del materiale sportivo fino alla comunicazione. Questo significa dare la possibilità a tutto l’organico di lavorare nella maniera giusta”.
Aiuto – “Se ci sarà qualcuno ad affiancarmi? Nel mio immaginario non c’è una sola figura vera e propria. Avrò chi mi rappresenta e mi sostituisce per alcune cose. Mi riferisco all’andare in giro a vedere le partite, cioè l’unico business che una società può fare. È fondamentale avere una componente che nel mercato assiste il responsabile dell’area tecnica e che nel resto dell’anno va a vedere partite, individuare giocatori che nessuno è riuscito a intravedere, con l’obiettivo di portarli nel nostro contesto e migliorarli. Quindi sì, ci sarà un’altra figura”.
Percorso – “Se non c’è intorno un ambiente professionale anche queste figure non riescono a dare qualcosa in più, si sentono di passaggio. Il percorso che abbiamo in testa andrà magari più a rilento ma nel momento in cui ci arriverà sarà perché tutte le componenti saranno pronte per arrivarci. Se ogni tre mesi si cambia punto di riferimento è dura”.
Allenatore – “Sto valutando diversi profili. I nomi usciti sono riconducibili a mie passate esperienze. Io amo andare sul nuovo e l’età è una componente secondaria. Contano le capacità tecniche. Ma soprattutto anche l’allenatore deve mettere il Siena prima di ogni cosa, perché lavorare per il Siena è già una responsabilità importante”.
Giocatori – “Il presidente ha ragione, qualche discrepanza salta agli occhi. Nel momento in cui il giocatore è tesserato, a prescindere da quello che guadagna se lo deve guadagnare. Se c’è un riscontro tecnico uno lo accetta, ma qualche stortura c’è. La cosa positiva è che il numero dei tesserati è esiguo. Sono 13-14, tenendo conto che una rosa media è di 24-25 vuol dire che metà squadra possiamo prenderla già congeniale alle nostre idee. Ma di calcio effettivo ne parlerò da martedì, la prima settimana è dedicata a necessità di gran lunga superiori ad allenatore e giocatori”.
Conferme – “Capisco sia importante per stampa e tifosi il nome, ma adesso le priorità sono altre. Sto chiedendo ai procuratori di avere un po’ di pazienza, analizzeremo con calma. Quel che è sicuro è che finché sono tesserati per il Siena tutti dovranno dare il massimo”.
Staff medico – “Ogni volta che cambio società non porto persone mie, perché se trovo gente che sa lavorare non ho motivo di allontanarle. Prima cerco di valorizzare quello che di buono c’è. Non ho conosciuto lo staff sanitario, ma non credo che la responsabilità degli infortuni sia dovuta a pecche dello staff. Certo quella del campo sembra essere una costante troppo pesante. Tenterò di avere una spiegazione dai diretti interessati. Tutto al caso non può essere dovuto”.
Settore giovanile – “Quando se ne parla ho immediatamente un sussulto al cuore, credo fortemente in quello che può dare alla prima squadra. Dobbiamo lavorare come se noi dovessimo rimanere qui secoli. Spiegherò a Montanari l’importanza che riveste, e quella di un centro sportivo per dare supporto a quel settore. Fare settore giovanile significa crescere ragazzi che la amano maglia che indossano, perché in questo modo daranno di più per quella. Già solo per questo è oro. Ci vorrà il tempo necessario ma non saranno più soli. Da solo non ce la farò, ma un minimo di struttura c’è già”.
Primavera – “Va considerata il primo bacino in cui raccogliere. La Primavera 4 e la Juniores dovrebbero lavorare talmente in simbiosi che a livello organizzativo dovrebbero essere considerate le stessa cosa. Se le problematiche sono relative agli impianti, bisognerà cominciare con qualche sacrificio in più”.
Fidelizzazione – “Dovremo cercare collaborazione con tutte le società che possono darla, Siena non deve essere uno spauracchio ma un punto di riferimento. E da parte nostra non dovrà esserci solo un pretendere senza poi dare nulla in cambio”.
Ritiro – “La preparazione dovrebbe iniziare tra il 18-20 luglio, in questo momento c’è il problema della struttura. Sarà complicato organizzare un pre-ritiro qui in zona, e lo stesso vale per luglio e agosto visto che Siena è una città di grande tradizione”.
Stadio – “Se sono stato chiamato anche per la parte sullo stadio? A Frosinone mi sono occupato anche di quello. Adesso è una società strutturata, molto più professionale, ma i primi tempi non eravamo molti. Quelli che c’erano avevano più mansioni. Lì fu cominciato un percorso anche prima della mia venuta, vista la forte volontà di Stirpe. Quando si è iniziato a delineare il modo con cui fare lo stadio io ero dg. Altri hanno portato avanti il progetto ma io ho contribuito. Se serve darò dei consigli, per il Siena sono disposto a fare anche il guardiano di notte”.
(Jacopo Fanetti)
Fonte: Fol