ROSI: ABBIAMO IL DOVERE DI PROVARCI

“Ci speriamo ancora, certo. Finché non è finita, finché la matematica non ci condanna, noi tutti, il mister stesso, lotteremo: sembrano parole scontate ma è la verità”. Così Aleandro Rosi dichiara a quattro giornate dal termine della stagione con sei punti che separano la Robur dalla quart’ultima. L’esterno destro torna sul pareggio di domenica scorsa, nel quale ha giocato soltanto un tempo e poco più: un risultato amaro, non ancora digerito. “Purtroppo dovevamo vincere – dice il bianconero –, non ci siamo riusciti. Un punto serve a poco o niente. Il Catania è stato bravo a sfruttare due nostri mezzi errori. Nonostante questo abbiamo rimesso il risultato in parità, giocando una bella partita. Peccato non essere riusciti a sfruttare le occasioni create. Il giallo preso inizialmente non mi ha condizionato tanto durante la partita, ma ha costretto il mister a sostituirmi. Ero a rischio rosso. Ero diffidato e sapevo che un’ammonizione, prima della fine, sarebbe arrivata. Mi dispiace, domenica non ci sarò”.
Il prossimo appuntamento vede la Robur impegnata a Udine. “Ancora non so se seguirò comunque i miei compagni in Friuli – spiega Rosi -, è una decisione che devo prendere in accordo con Malesani. Non so se vuole farmi allenare in maniera specifica. Quello che è certo è che sarò vicino ai ragazzi, che in campo dovranno conquistare i tre punti, assolutamente. Speriamo che L’Udinese risenta della partita di Coppa Italia”. “A noi servono quattro vittorie – prosegue – e per quanto il calendario ci metta di fronte a impegni difficilissimi abbiamo il dovere di provarci, nel rispetto di noi stessi, della società e dei tifosi”. E proprio sul rapporto con i sostenitori bianconeri che al Massimino hanno esposto lo striscione “Solo per la maglia”: “Sinceramente non l’ho visto perché ero preso dall’incontro – ammette Rosi –, ma credo sia normale che ci sia contestazione: retrocedere non è bello, né per loro, né per noi. Per quanto riguarda il mio gesto dopo il gol segnato in casa al Bari (mani alle orecchie ndr) non era assolutamente polemico: non volevo accusare nessuno. Segno raramente, non ho uno specifico modo di esultare, sono corso sotto la Curva facendo la prima cosa che mi è venuta in mente”. E a proposito di gesti, il pollice abbassato nel derby capitolino, è costato al capitano della Roma Totti, 20mila euro… “Certe cose in campo non si dovrebbero fare – dichiara il bianconero –, perché rischi di innervosire gli avversari e i tifosi. Ma capisco anche Francesco: è un giocatore della Roma, è tifoso della Roma, ha vinto la partita più importante per un romanista…”.
Di futuro Rosi non parla. “Mancano quattro partite alla fine del campionato e me le voglio giocare dando il massimo insieme ai miei compagni per questa maglia – conclude –. Vedremo poi quello che succederà. Per ora non so niente e non voglio sapere niente. Guardiamo piuttosto alle sfide che ci aspettano: giochiamocele alla giornata, una dopo l’altra. Con l’aiuto di Malesani, che è molto bravo nel saperci tenere sul pezzo, cerchiamo di sfruttarle. Poi sarà quel che sarà”.(Angela Gorellini)

Fonte: Fedelissimo on line