Robur: occhi sulla Sampdoria di Filippo Tozzi
Con la prima giornata di campionato ormai alle spalle, la Robur guarda avanti. L’immediato futuro si chiama Sampdoria, che nella gara d’esordio ha presentato un notevole biglietto da visita battendo in trasferta il Milan di Allegri. Come di consueto, analizziamo l’avversario di turno dei bianconeri distinguendo tra fase di possesso e fase di non possesso.
FASE DI POSSESSO Nel suo ritorno in panchina in Serie A, Ciro Ferrara ha messo a punto una formazione duttile ed interessante. Dal punto di vista tattico, i blucerchiati si dispongono secondo un apparentemente classico 4-3-3. Le indicazioni più interessanti provengono dalla gestione del pacchetto offensivo, di cui fanno parte Eder, Estigarribia, Maxi Lopez, Pozzi, Icardi e Antonio. Veloci e dotati di buona tecnica, rendono imprevedibile la manovra blucerchiata con movimenti senza palla sincronici e coordinati. Ai nomi illustrati in precedenza, c’è da aggiungere quello di Nenad Krsticic. Serbo classe 1990, contro il Milan è stato formalmente schierato come attaccante centrale. Successivamente, Ferrara lo ha di fatto arretrato nella posizione di interno di centrocampo, lasciando la fase offensiva a carico di Estigarribia e Eder. Contro il Milan, è logico pensare che una scelta del genere sia stata dettata dalla necessità di fornire una copertura più adeguata alla mediana. Tuttavia, non è detto che Ferrara non rimescoli nuovamente le carte a partita in corso. Con due attaccanti tecnici e veloci come Estigarribia e Eder, la scelta tattica del tecnico blucerchiato è stata quella di infoltire il centrocampo per creare superiorità di gioco. Contro il Siena, Ferrara potrebbe scegliere di inserire un attaccante puro come Maxi Lopez o Nicola Pozzi. In casi come questo, lo sviluppo della manovra della Samp subisce un cambiamento. In fase di possesso palla, gli esterni percorrono due opzioni. La prima è l’uno contro uno con il diretto marcatore ed il conseguente accentramento. Soluzione solitamente praticata in costruzione. In ripartenza, le sponde dei vari Pozzi e Maxi Lopez per gli esterni possono favorire le loro scorribande verso la porta avversaria. A centrocampo, Tissone, Poli, Obiang e Munari garantiscono un mix di dinamismo e quantità indispensabile per sostenere un peso offensivo di questo genere. In definitiva, la Samp è un avversario duttile e poliedrico. Una faccia è quella vista in campo a San Siro, con gli attaccanti leggeri e un centrocampo più coperto. L’altra è quella con una punta centrale di ruolo, con conseguente aumento del peso specifico offensivo.
FASE DI NON POSSESSO Conseguentemente all’assetto scelto dal tecnico, vi sono alcuni cambiamenti nella fase di non possesso. Con il centrocampo di fatto composto da 4 elementi, i blucerchiati mirano a coprire il campo in modo omogeneo. Con le tre punte, invece, i mediani hanno il compito di schermare la fascia centrale del campo, convogliando la manovra avversaria sugli esterni. Qui, il terzino e l’interno di centrocampo operano spesso dei raddoppi di marcatura.
Quella che vedremo domenica sarà presumibilmente una Sampdoria meno prudente di quella vista a San Siro. Nell’equazione della gara, c’è però da considerare anche un altro aspetto, quello legato all’ambiente. Il ritorno in serie A, e l’inaspettata vittoria contro il Milan, renderanno ancora più incandescente l’atmosfera di Marassi. I bianconeri dovranno essere lucidi e maturi per non farsi intimorire. Sul piano strettamente tattico, la Robur dovrà essere più veloce e meno prevedibile di quella vista nell’esordio casalingo contro il Torino. Se la Samp adotterà l’assetto più offensivo, la retroguardia ed il centrocampo di Cosmi potrebbero essere sottoposti ad un notevole stress. Le ripartenze saranno la chiave della gara per i bianconeri.
Fonte: Fedelissimo Online