Robur: occhi sul Chievo – di Filippo Tozzi

Archiviata la pazzesca vittoria di sabato scorso contro il Pescara, la Robur torna con la mente sull’ennesima preparazione di uno scontro salvezza. Al Rastrello arriva il Chievo di Corini che, forte dei 36 punti in classifica, può permettersi un minimo di gestione per quanto riguarda risultato ed approccio. I gialloblu hanno conquistato 7 punti nelle ultime 5 giornate. Reduci dal pareggio a reti bianche contro il Catania, si stanno lentamente avvicinando all’obiettivo salvezza e certamente non vorranno passaggi a vuoto nella gara di domenica. Ma procediamo con ordine, ed analizziamo le caratteristiche dell’avversario di turno dei bianconeri.

FASE DI POSSESSO

Il primo particolare interessante quando si parla del Chievo è la sua scarsa produttività offensiva. La Robur è da sempre ultima in campionato per quanto riguarda i tiri di media a partita ed i tiri in porta di media a partita. I ragazzi di Corini non fanno molto meglio, piazzando sial 19° posto in graduatoria per quanto riguarda questi due indicatori statistici (9.8 tiri di media, di cui 3 nello specchio della porta). Infatti, i veronesi sono anche il terzo peggiore attacco della categoria dopo quelli di Pescara  e Palermo, con soli 31 gol segnati. Ciononostante, gli equilibri ricercati da Corini hanno pagato dividendi, producendo 10 vittorie, di cui 6 contro squadre che attualmente occupano la parte destra della classifica. I principali motivi tecnici dei clivensi sono essenzialmente due. Il primo è lo sfruttamento sistematico dell’azione sulle fasce. Non è un caso se i gialloblu utilizzano le corsie nel 71% degli attacchi portati all’area avversaria. Particolarmente interessante è lo sviluppo della manovra sugli esterni. Solitamente, le notevoli qualità fisiche di Dramè vengono valorizzate attraverso la sponda degli attaccanti nei suoi sganciamenti offensivi. Il secondo motivo tecnico disegnato da Corini è lo sfruttamento del contropiede. Il Chievo si dispone solitamente con un 5-3-2 molto sbloccato e granitico. L’intento è quello di intrappolare la manovra avversari attraverso la costante superiorità numerica difensiva. In mediana, agiscono elementi muscolari come Cofie, Hetemaj e Guana, con l’onere della creazione di gioco lasciato quasi esclusivamente sulle spalle di Rigoni. Come molte altre squadre di medio-bassa classifica, le fortune offensive del Chievo dipendono dalla quantità di tempo impiegata nel trasformare un’azione difensiva in un contropiede o in una ripartenza. I capocannonieri sono Thereau e Paloschi, ciascuno con 7 reti.

FASE DI NON POSSESSO

Come anticipato in precedenza, la solidità complessiva della squadra in campo è una delle prime preoccupazioni di Corini e del suo staff tecnico. E’ raro vedere un Chievo che schiera meno di 9 giocatori dietro la linea della palla. Non è un caso se i gialloblu sono esattamente a metà classifica per quanto riguarda i tiri concessi a partita (13.6). Nonostante il numero dei gol subiti non rientri nell’eccellenza assoluta (48 – 5° peggior difesa), si tratta di un dettaglio che tornerà di attualità nella sfida del Rastrello

La Robur ha infatti bisogno di fare quanti più punti possibili in vista del finale di stagione in salita, ma si troverà nuovamente a fare i conti con i propri demoni, ovvero a dover tentare di scardinare una retroguardia organizzata. Per stabilire quale direzione prenderanno i punti in palio, molto dipenderà anche da chi riuscirà a colpire per primo. Quando va in vantaggio, il Siena ottiene quasi sempre risultati positivi, come testimonia il ruolino di marcia fatto di 8 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte. Al contrario, il Chievo ha dimostrato fin qui di avere seri problemi a recuperare un risultato. I ragazzi di Corini sono andati sotto nel punteggio per ben 18 volte in campionato, collezionando il quarto peggior record statistico della categoria. In questo arco di gare, 0 vittorie, 2 pareggi e 16 sconfitte per i gialloblu.