Radice: “Con Siena un legame profondo. Il settore giovanile ha subìto tante interruzioni importanti”
Per anni è stato uno dei cardini del settore giovanile bianconero, una volta terminata la carriera da giocatore. Quest’anno, tuttavia, Ruggero Radice ha preso altre strade: «L’opportunità che ho avuto quando ho finito di giocare è stata una parentesi fortunata e molto importante, che è durata tanti anni. La mia mancata permanenza quest’anno è dipesa da una serie di fattori, ma senza particolari motivi – racconta Radice a RadioSienaTV durante la trasmissione Minuto per minuto –. Adesso lavoro per il settore tecnico in Federazione, faccio i corsi per allenatori di settore giovanile e dilettanti. È una passione, fortunatamente tre anni fa mi si è aperta questa possibilità dopo aver fatto il responsabile del settore giovanile ad Olbia. Mi sta facendo migliorare tantissimo personalmente, visto che con i colleghi docenti e Ulivieri facciamo tante riunioni di aggiornamento. Non dimentico l’opportunità che si era presentata con lo Youth Project al Siena. L’obiettivo era formare allenatori nel territorio; avevamo cercato di portarlo internamente, poi purtroppo si è interrotta la collaborazione». Uno dei tanti percorsi avviati negli anni a Siena, poi non portati a termine per cause di forza maggiore: «Ci sono state interruzioni importanti, dal fallimento Mezzaroma all’interruzione con Antonio Ponte e con Anna Durio l’anno scorso. Penso che Stefano Argilli e Roberto Pierangioli avessero fatto un grandissimo lavoro dal punto di vista tecnico, e infatti oggi tanti ragazzi entrati anni fa nel settore giovanile stanno dimostrando la bontà di quel lavoro. C’è bisogno che la nuova società faccia investimenti sul settore giovanile».
Come solo una cerchia ristretta di giocatori transitati da Siena, l’ex difensore bianconero è stato uno degli attori della storica promozione in Serie A: «In quel momento non pensavo si potesse fare un simile risultato, l’obiettivo era inserirmi nel gruppo di Antonio Sala e conquistare la salvezza. L’anno dopo fu particolare, era difficile poter pensare ad una promozione in A. Poi l’anno successivo è cresciuta la convinzione in noi, ma questa nasce dalla miracolosa salvezza dell’anno prima. Fu un percorso a tappe, quella è stata la condizione migliore. Partire da favoriti è più complicato psicologicamente. Con Siena c’è un legame profondo – conclude Radice –. I ricordi sono tanti ma quello è il più bello, oltre al gruppo che c’era e al legame che si era creato con la società ed i tifosi. Penso che quello sia un momento irripetibile». (J.F.)
Fonte: Fol