Presidente Figc Il 22 ottobre si vota il nuovo
A un passo dal precipizio, lo scontro istituzionale che da mesi scuoteva il calcio italiano arresta la sua corsa. E a una manciata di giorni dal fatidico 7 settembre, quando il Collegio di garanzia sarà chiamato a dare un responso, oltre che sulla B a 19 squadre, sul ricorso delle componenti contro la proroga del Commissariamento, le parti trovano una mediazione che accontenta tutti e svuota di senso il passaggio al Collegio del Coni. Un accordo cui hanno lavorato anche Giorgetti e Malagò, che dovrebbe scongiurare ulteriori strascichi legali.
VOTO Si dovrebbe votare per il nuovo presidente federale – e il relativo Consiglio – il 22 ottobre. Fabbricini lo annuncerà nelle prossime ore. Si voterà – ecco il succo dell’accordo trovato con le 4 componenti ribelli: Lnd, Aic, Lega Pro, Aia – in ottemperanza alla nuova legge sui mandati, quindi con Abete (ma anche Tommasi e Ulivieri) incandidabili, ma senza i nuovi principi informatori, che avrebbero messo a rischio il 2% in dote agli Arbitri, che il Coni introdurrà nel proprio statuto solo il 4 settembre. Aspettare questo passaggio, necessario a inglobare nello statuto le modifiche richieste dalla Presidenza del Consiglio, avrebbe comportato un rinvio del voto, di almeno 60 giorni: sarebbe stato insostenibile per le 4 componenti che chiedono la convocazione dell’assemblea elettiva dal 18 maggio. A questo punto, scatterà la caccia ai candidati: sembrerebbe che le 4 componenti abbiano trovato una validissima alternativa ad Abete, in grado di raccogliere consensi trasversali.
Fonte: La Gazzetta dello Sport