Premio De Luca: Tutte le altre voci
A ricevere il Premio De Luca anche il tecnico della prima promozione bianconera in serie A, Giuseppe Papadopulo. “Sono felice di essere tornato a Siena – ha dichiarato – e lo sono ancora di più perché l'ho fatto per ricevere un premio intitolato a una persona a me cara. Una persona il cui ricordo rimarrà indelebile per quello che ha dato a Siena e alla società. Il riconoscimento mi gratifica perché so che qua sono stato apprezzato non solo come allenatore, ma anche come persona. Se lasci il segno sotto l'aspetto umano significa che hai seminato bene”. Da doppio ex della partita Papadopulo ha parlato anche di Bologna-Siena. “Il rapporto che ho con questa città è sicuramente diverso da quello che ho con Bologna – ha spiegato il mister -. Ma sportivamente auguro a entrambi i club di salvarsi. Per quanto riguarda la partita, credo che il Siena sia favorito: nelle ultime giornate, nonostante i risultati finali che non rispecchiamo assolutamente quanto fatto vedere dal campo, i bianconeri hanno fatto vedere di che pasta sono fatti. Sì, ho avuto qualche proposta lavorativa, ma sto aspettando qualcosa di più progettuale…”. Da ex mister a ex mister. “Se venire a Siena è sempre un piacere – ha detto Mario Beretta -, farlo per un'occasione come questa lo è anche di più. Purtroppo non ho avuto troppo tempo per conoscerlo, ma mi è bastato per farmelo apprezzare. A Siena ho trascorso anni bellissimi, sia a livello personale che professionale. In questo momento sto facendo il papà e vado in giro per tenermi aggiornato. Il mercato dei mister, come abbiamo visto, è sempre molto vivo, senza fare tori a nessuno, sto aspettando la chiamata giusta. Il Siena attuale? Sta continuando il lavoro svolto negli anni precedenti: è una squadra organizzata, che vende cara la pelle contro chiunque. Auguro ai ragazzi di conquistare un altro scudetto”. “Per me è sempre un'emozione tornare a Siena – ha poi ammesso Selvaggia Del Luca -. Sono rimasta legata a questa città che ha sempre tanto affetto da dare al ricordo di mio padre, a me e alla mia famiglia. Rivedere certe immagini fa sempre effetto anche se, svelando un segreto, i video realizzati da Nicola Natili, che ringrazio, li ho in dvd e spesso me li guardo”. A salire sul palco anche il mister della Primavera Michele Mignani. “E' emozionante rivivere il passato in serate come queste – le parole dell'ex capitano della Robur -. Anni pieni di gioie, ma anche di sofferenze, belle da rivivere anche quelle. De Luca ha fato tanto alla Robur”. “Il momento della Primavera è un po' difficile a livello di risultati – ha poi aggiunto -. Ma i ragazzi mi lanciano segnali positivi: vedo in loro voglia, impegno, determinazione. Giochiamo bene, riusciamo a tener testa ad avversari anche più attrezzati. Dobbiamo migliorare in alcune situazioni di gara, ma a livello di prestazione ci siamo. Il prossimo impegno è con il Livorno, terza forza del campionato: un test duro, ma per come si stanno applicando i ragazzi, sono ottimista e curioso di vedere come andrà”. A ricordare De Luca, anche Enrico Chiesa. “Un presidente, ma soprattutto un uomo straordinario – ha detto il bomber -. Che ha sempre fatto sentire la sua presenza, anche la sua assenza. Per questo ha lasciato in tutti un grande vuoto. Ma guai a essere malinconici: lui non avrebbe voluto, assolutamente. La Robur di Sannino? Mi piace il mister, è una persona sanguigna, professore del credo 'non mollare mai'. Ho assistito a due partite quest'anno: Siena-Lecce e Siena-Cesena… Ho portato fortuna… A parte le battute, ho visto una balla squadra, che sta bene fisicamente che gioca bene, ha messo sotto gli avversari con facilità. Ha la capacità di affrontare qualunque avversario. Il mio futuro? Diciamo che ho la patente, ma mi manca la macchina… Ho tutti i patentini possibili, sono pronto ad allenare. Per adesso non ho avuto proposte davvero concrete, ma so che è una strada difficile e aspetto fiducioso”. “Sono contento di essere salito sul palco a ritirare un premio così importante – ha commentato il diesse della Robur Daniele Faggiano – in rappresentanza di Perinetti, che ci teneva a ritirarlo di persona, ma è stato fermato da un contrattempo familiare e del presidente Mezzaroma, anche lui impossibilitato a venire. E' stata la mia apparizione ufficiale da direttore sportivo, ne sono orgoglioso. Non ho conosciuto De Luca di persona, ma per quello che mi è stato detto e per quello che ho visto, ho capito che era un uomo dal grande temperamento, con un carattere forte e, per questo, non amato da tutti. Un presidente che ha raggiunto traguardi prestigiosi perché l'ha voluto. E' venuto a mancare in un momento particolare, ma da lassù si è fatto sentire lo stesso”. “Dopo gli ultimi risultati siamo arrabbiati – ha concluso Faggiano -: abbiamo dominato le ultime partite e abbiamo conquistato solo un punto. E potevano essere zero se non avessimo reagito da grande squadra contro l'Atalanta. Cosa che non so quanti altri sarebbero riusciti a fare. Dopo certe prestazioni non sai neanche che dire: non puoi rimproverare i ragazzi, per cosa? Mezzo errore contro l'Inter? Meglio, a volte, perdere male, almeno sai perché… Siamo arrabbiati sì, e di questa rabbia dobbiamo ricordarci quando scendiamo in campo. Non solo domenica al Dall'Ara, ma sempre. Per me il Bologna, l'Inter, il Milan, il Lecce, sono tutti sullo stesso piano. Ogni partita per il Siena è difficile e va affrontata con la massima cattiveria”. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line