Perinetti: “Rispetto alle altre non abbiamo lo storico. Resto positivo, siamo convinti di poter fare di più”

Quest’oggi, all’interno della sala stampa Renzo Corsi dello stadio ‘Artemio Franchi’, ha parlato il direttore sportivo del Siena Giorgio Perinetti. Il dirigente bianconero si è soffermato sul momento della squadra e ha fatto un mini bilancio di questo inizio campionato. Di seguito le sue dichiarazioni:

Partenza in ritardo – “Voglio continuare a ribadire che per questa squadra, che ha le sue difficoltà e i suoi meriti, tutto è riconducibile al discorso della partenza che abbiamo avuto. Eravamo partiti in serie D, poi grazie alle forte determinazione dei dirigenti l’8 agosto siamo stati ripescati. Ripensando alla graduatoria è stata quasi un’impresa”.

Amalgama – “Abbiamo lavorato da subito perché la squadra andava impostata. Tutti quanti sono arrivati con una preparazione diversa e abbiamo avuto la sfortuna di avere tanti infortuni. Gatto che deve stare fuori a lungo, Meli e Bani li abbiamo persi per un mese, Caccavallo quasi due mesi, Conson quasi tre. Bisogna capire che non solo è difficile assemblare una squadra con tanti giocatori nuovi ma anche trovare una condizione ottimale. Ci manca un po’ di brillantezza, solo adesso stiamo facendo lavori di rapidità che andavano fatti un mese fa”.

Differenze – “I numeri ce li abbiamo, fortunatamente abbiamo avuto l’intuizione di tenere i giovani. Grazie ai vari Conti, Peresin ecc… riusciamo a fare allenamenti ad organico pieno. Il problema di questa squadra è che non ha lo storico: siamo partiti da 5 giocatori confermati da Gilardino per la D. Non possiamo paragonarci a squadre che facevano la B battagliando per restare in categoria”.

Avversarie – “Noi siamo in ritardo rispetto a chi ha uno storico, come Reggiana, Entella e Pescara. Il Modena ha fatto uno sforzo strepitoso nel mercato, ma hanno gli stessi punti. Poi ci sono le sorprese, ma anche lo stesso Matelica ha una base di tanti campionati di vertice, irrobustiti dall’unione con una piazza come Ancona”.

Squadra – “Abbiamo trovato un gruppo di giocatori ideali da un punto di vista temperamentale e di stimoli, che si sono subito compattati. C’è ambizione, voglia e rispetto uno verso l’altro, questa cosa mi fa ben sperare. Logico che dobbiamo lavorare, ma staff, società e giocatori hanno ambizione, sotto questo aspetto si può stare tranquilli”.

Alternative – “Contro la Pistoiese abbiamo fatto un buon primo tempo, non segnare è stata una casualità. Il secondo tempo è stato un più sciatto, non abbiamo sfruttato la superiorità numerica. Alla costruzione del gioco stiamo lavorando pensando anche a soluzioni diverse, per fortuna abbiamo giocatori abbastanza duttili. Poi cerchiamo di recuperare i ragazzi che ci stanno mancando”.

Progressi – “Sappiamo dove manchiamo e dove dover migliorare. E dobbiamo migliorare: nel palleggio, nella gestione della partita, dal punto di vista tattico, nel trovare soluzioni diverse per andare a rete. Ma ci sono anche cose positive. In primis lo spirito di gruppo. E poi una solidità difensiva, che nei campionati lunghi è una caratteristica di chi sta in alto. C’è convinzione di poter fare e dover migliorare, e già sapere di dover fare di più è qualcosa”.

Infortunati – “Ieri ho riunito lo staff, abbiamo chiacchierato in serenità analizzando i problemi riguardo ai giocatori che devono rientrare. Mi aspetto che Bani e Favalli possano farlo a breve. Meli sta lottando in maniera encomiabile, lavorando anche sul dolore. È un ragazzo dal quale mi aspetto molto, perché ha qualità fisica e tecnica da calciatore importante”.

Svolta – “Con l’allenatore alcuni calciatori li abbiamo condivisi, qualcuno glielo abbiamo dato ma alcuni deve ancora conoscerli. Il momento è delicato perché siamo ad una svolta per capire se siamo in grado di fare un salto di qualità. Penso ne siamo pienamente in grado. Io rimango molto positivo”.

Prospettive – “La delusione dopo una prestazione negativa in casa non deve svilire quanto siamo riusciti a costruire in così poco tempo. Siamo in un percorso ragionevolmente sano, potevamo avere 3-4 punti in più però è il calcio. Il girone è tostissimo ma noi non molliamo, l’obiettivo rimane la crescita del gruppo e della squadra. Dobbiamo arrivare più in alto possibile, ma dove non so dirlo. Non faccio promesse avventate, non le ho fatte neanche alla proprietà. Scopriremo cammin facendo dove potremo arrivare”.

Correttivi – “Non deve mancare la certezza che questa squadra ha potenziale, quindi ci sono prospettive per migliorare e crescere. Spero anche le mie scelte possano essere felici, nessuno è un mago che indovina 20 calciatori su 20. Qualcosina si potrà sistemare anche a gennaio, ma in questo momento è un discorso prematuro”.

Sostegno – “Mi dispiace solo quando a Farcas e Pezzella arriva qualche fischio. Hanno vent’anni, l’errore ci sta e dobbiamo essere pronti a sostenerli, hanno qualità e volontà di riuscire. Con loro il comportamento dei Terzi e dei Guberti è straordinario. Tutto quindi fa ben sperare, i presupposti ci sono”.

Acquadro – “Lo presi dal Borgosesia in D e lo portai alla Primavera del Palermo. Faceva il play, ora è diventato un box to box. Appena lo chiamai, mi ha chiesto dove fossi ed è venuto subito. Non so definirlo per quanto è positivo. Con me ha vinto campionati a Venezia in D e in C, anche lui è un esempio per amore e passione. Per me non è una rivelazione. Ma la cosa che dà fiducia è che abbiamo tanti Acquadro”.

Varela – “Dal rapporto che abbiamo mi chiama zio. Se gli dai il pallone fa dieci ore di lavoro sul campo, è straordinario il suo amore per il calcio. Ha qualità importanti, c’è da trovare forse la posizione migliore per sfruttare al meglio le sue caratteristiche. Come è nata la trattativa? Mi avevano avvisato che stava trattando con un’altra società in Italia, appena entrammo in contatto ricevetti un messaggio del procuratore: se c’è Giorgio vado da lui, anche per meno soldi. La stessa notte è scappato dall’albergo di Napoli e i dirigenti non l’hanno più trovato”.

Disanto – “Le grandissime qualità le vediamo, il suo problema era la discontinuità. Forse perché era finito nel limbo del dilettantismo, dove si vive di alti e bassi. Qui deve fare il professionista. Sta cogliendo quell’opportunità che gli abbiamo dato”.

Episodi – “La Reggiana viene da un percorso importante con Alvini, non mi meraviglia che sia venuta a Siena a giocare con questa personalità. È soprattutto questa la differenza. Ma contano anche gli episodi: a Teramo ci hanno annullato un gol regolare, a Imola il rigore poteva starci. Forse con queste avremmo avuto qualche punto in più. La Reggiana al contrario ha avuto qualche episodio fortunato, ma questa fortuna solitamente accompagna le squadre forti”.

Dove migliorare – “Uno dei nostri difetti è la frenesia, non riusciamo a gestire la partita. In generale dobbiamo avere più pazienza, come successo a Montevarchi. Serve più controllo perché il gol può arrivare in qualsiasi momento. Il Modena ha trovato in 5 minuti due spunti. Con meno frenesia con la Pistoiese saremmo potuti arrivare a conclusioni più lucide e meno affrettate”. (Jacopo Fanetti)

Fonte: Fol