Perinetti: Questo Siena è da applausi, basta rumoreggiare
Il bicchiere è mezzo pieno, altro che chiacchiere. Il Siena con il Cittadella vince e convince perchè segna tre gol nel primo tempo, ne sfiora altri tre nel secondo, sbaglia un rigore e gioca per buona parte della partita un calcio di grande qualità. Può permettersi, quindi, qualche calo di tensione e concedere due palle gol all’avversario, del resto in campo ci sono anche le altre squadre che, quando giocano con il Siena, sanno perfettamente di dover gettare il cuore oltre l’ostacolo e dare più del cento per cento. Certo, ci sono situazioni da gestire con più calma e dettagli, ma dopo quattro partite, la Robur si trova con otto punti, media inglese di tutto rispetto, due vittorie su due gare in casa e due pareggi in campo esterno. Se pensiamo che il carico di lavoro dei bianconeri è sicuramente superiore ad altre formazioni che stanno volando (vedi la neopromossa Novara) e che è un Siena quasi tutto nuovo, c’è da pensare che la qualità dei senesi saprà venire fuori quando ce ne sarà bisogno. La pensa così anche il direttore dell’area tecnica bianconera, Giorgio Perinetti, che non manca però di tirare le orecchie a chi continua a vedere il bicchiere mezzo vuoto: “A Siena – dice – mi sembra che il bicchiere sia davvero sempre mezzo vuoto. Applaudiamo invece questa squadra perchè quando si fanno gol e risultati senza perdere partita è un dato estremamente positivo. Fondamentale è ricordarsi che il campionato dura 42 partite e che non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo finale. La squadra sta facendo buone cose, talvolta ha qualche black-out che non mi piace e per questo ha bisogno di trovare continuità. Ma dobbiamo ritenerci soddisfatti”. Perinetti, l’aspetto positivo contro il Cittadella quale è stato? “Il primo tempo che è andato quasi tutto bene, il secondo in parte. Dovevamo essere più cinici”. Cosa non le è piaciuto? “Sicuramente gli attimi di black-out, come dicevo. Il rendimento scostante nella stessa gara non è bello e dobbiamo per questo trovare continuità. E’ una critica costruttiva che faccio tenendo conto che la squadra è nuova così come l’allenatore. Senza parlare del problema degli infortunati. Al momento sono contento, però, di questo Siena”. Sia lei sia mister Conte avete chiesto agli sportivi senesi di saper pazientare. Perchè? Sentite pressione dall’ambiente esterno? “Vincere in casa e pareggiare in trasferta è da media inglese perfetta. Io mi sono espresso cautamente sin dal primo giorno che sono tornato a Siena, dicendo e lo confermo, che l’obiettivo di tornare in serie A possiamo centrarlo tutti insieme ritrovando lo stesso spirito di otto anni fa. Altrimenti ci complicheremo soltanto la vita”. Qualche esempio? “Ad esempio, non si può rumoreggiare tutte le volte che i nostri giocatori passano la palla indietro perchè questo è il nostro gioco. Se mettiamo ansia ai giocatori e a Conte non va bene. Questa è una squadra con tante qualità, bisogna avere fiducia”. Quanto conta il pubblico per questa Robur? “Tantissimo, soprattutto questo ambiente. Non si può pensare che in 42 partite possano essere solo rose e fiori, ci potranno stare pure delle cadute, potremo incontrare ostacoli. Ricordiamoci che questo Siena ha dovuto metabolizzare una retrocessione, è ripartito ricostruendo quasi tutta la squadra, per questo dico a tutti gli sportivi di ritrovare lo spirito che nel 2002-2003 permise al Siena di fare un gran campionato e salire in serie A. Solo in questo modo si potrà guardare al futuro con serenità”. Sabato arriva l’Atalanta, possiamo già parlare di partita decisiva? “Per me non si tratta di una gara decisiva. Mi auguro che il Siena, pur non essendo ancora al top e avendo una infermeria piena, possa fare una partita importante e far capire di essere competitivo per la lotta alla promozione in serie A”. Atalanta più forte del Siena? “Dipende dai punti di vista. C’è da tenere in considerazione che l’Atalanta è una squadra che lo scorso anno è arrivata davanti al Siena, è in gran parte lo stesso organico della passata stagione ed ha mantenuto una grande compattezza vendendo poco. E’ sicuramente una grande squadra, fortissima”. Contento del gol di Terzi? Il difensore si è riscattato dalle critiche. “Ho sempre sostenuto che Terzi è un buon giocatore, serio, intelligente. In campo non è un difensore cattivissimo, ma questo fa parte del suo dna. Purtroppo paga il fatto che sia giunto a Siena nel trasferimento Portanova, una operazione sicuramente infelice, ma di cui Terzi non ha nessuna colpa. E’ un signor giocatore”. Adesso dovrà sgomitare per la concorrenza di Valdez, non crede? “Valdez è stato ingaggiato per rafforzare ancor più il reparto dove siamo in attesa anche del rientro di Brandao. Sicuramente è un difensore di temperamento così come lo era Bega del Brescia che in molti a Siena già criticavano nei giorni in cui lo stavamo trattando e che oggi (ieri, ndr ) ha contribuito in modo netto alla vittoria contro il Palermo”. E Ciro Immobile? Un esordio poco felice, ma non da stroncare non crede? “Ha fatto benissimo fino a quando non si è voluto incaricare di tirare il rigore. Voleva sfruttare al massimo le sue chance. Poi lo ha fallito e da lì si è innervosito fino all’espulsione. Un peccato di gioventù, si vede che è un ragazzo che deve crescere, deve capire che gli esperimenti non si possono fare quando c’è ancora da raggiungere un obiettivo. In ogni modo ha avuto carattere andando a prendersi la responsabilità di battere il rigore benchè preferissi che quell’atteggiamento lo tenesse Carobbio” (Andrea Bianchi)
Fonte: Corriere di Siena