Perinetti: “Questa era l’unica soluzione possibile”

Il responsabile dell’area tecnica Giorgio Perinetti ha parlato a margine della Festa della Robur, spiegando i motivi del suo addio e parlando di Sannino e del suo futuro.

“Non posso essere del migliore umore perché purtroppo quando vengo a Sovicille devo sempre salutare. L’altra volta c’era molta emozione da parte mia perché lasciavo dopo una salvezza raggiunta all’ultima instante in maniera forzata e non si poteva fare diversamente visto che arrivava una nuova società. Lasciare Siena è sempre difficile da digerire perché mi ha sempre dato fiducia, la possibilità di lavorare al meglio e fare scelte anche rischiose non facendomele pesare con particolari pressioni. Faccio un esempio: quest’anno siamo partiti con un centravanti di 20 anni in serie A e aveva giocato e pochissimo. A fine anno però ha fatto 12 gol senza rigori, va in nazionale e ha fatto  un gran campionato. A Siena ho potuto fare questa scelta perché c’è a fiducia nei mie confronti da chi mi sta intorno e delle gente che crede in me. Per questo dico a Siena ho sempre potuto lavorare al meglio. Stavolta però la cosa è più razionale e ponderata, ma dispiace comunque lasciare anche se è una scelta mia. Però forse è l’unica soluzione e la cosa gusta da fare per tutti, fatti tutti i ragionamenti”.

“Io devo sempre ringraziare il presidente: il nostro è stato un matrimonio combinato e anche se spesso avevamo visioni, idee o modi di gestire le situazioni diversi, devo dire che ho sempre potuto lavorare in tranquillità. Quando arrivai dicemmo che l’obiettivo era quello di riportare il Siena in A e salvarlo. Ce l’abbiamo fatta e adesso c’è da fare un discorso programmatico e, avendo maturato una certa esperienza è forse giusto che il presidente vada avanti con le sue idee e scelga le persone in cui crede di più. Uno deve pensare a dare il meglio e se non può farlo è meglio che ognuno vada avanti per la sua strada, anche per rispetto della gente e dei tifosi che hanno dato fiducia e affetto”.

“Non è tutto conseguente alle mie scelte. Già l’anno scorso Sannino era molto ricercato dal Palermo e se venne a Siena dipese anche da me. Sannino sceglie di testa sua, io non nascondo che sarei felice di continuare con lui perché ho conosciuto una gran persona, ma lo lascio sereno di decidere. Già due mesi fa fu contattato dal Genoa, quando c’era Sogliano ed è normale che un allenatore che ha fatto bene attiri l’ attenzione. Adesso ripeto sta a lui decidere se stare a Siena, andare a Palemro o prendere un’altra strada. Prenderà le sue decisioni con responsabilità e il suo futuro dipende dalle motivazioni e dal suo stato d’animo. È vero che Sannino è arrivato tardi in A ma aveva vinto già tanti campionati e fatto bene anche in B”.

“La nuova destinazione ha un particolare richiamo per me e negli ultimi 3 anni ho sempre detto no. Alla fine però  andando a Palermo ho l’opportunità di vivere  astretto contatto con la mia famiglia e non è poco. Ringrazio ancora per la comprensione, però credo che era comunque giusto così. Lavorare in Sicilia sarà un’altra cosa rispetto a Siena, però è anche una sfida personale con me stesso per vedere se riesco a fare bene. È chiaro che con Zampairni il rapporto è diverso: pretende molto, capisce di calcio e se da una parte è stimolante dall’altra è difficile. Io spero solo di far bene e riuscire a resistere più di tanti”. (Luca Casamonti)

Fonte: Fedelissimo Online