Perinetti: “C’è Siena sempre nel mio cuore”.

Giorgio Perinetti e il Siena: una storia particolare, una storia fatta di successi, una storia che sembra destinata a non essersi conclusa tre anni fa, quando cominciò l’era Stronati. Perché se è vero che Perinetti tornerà domenica da avversario (è il ds del Bari), è altrettanto veritiero che il dirigente romano sembra vicinissimo a tornare a sedere sulla poltrona di direttore sportivo della Robur. Di certo per Perinetti quella di domenica sarà una sfida del tutto particolare. Perinetti e Siena, che emozioni proverà domenica al suo ritorno al Franchi? "Sarà una giornata intensa, non lo nego. Ho già trovato il Siena a Bari, ma sarà diverso, sarà una domenica di emozioni forti. Torno in una città in cui ho tanti amici e che ho sempre nel cuore. Uno stato d’animo del tutto particolare". Che esperienza è stata la sua a Siena? "Difficile racchiuderla in poche parole. Sono arrivato quasi per caso, firmando un contratto per un solo anno e con alcune cose già fatte, visto che sono arrivato a luglio. Poi pian piano sono riuscito a capire la città, a capire i senesi: è una piazza particolare, non difficile per fare calcio, ma con le sue caratteristiche. Diciamo che sono riuscito a capire un po’ come sono fatti i senesi e questo mi ha aiutato. Di certo è un modo diverso e bello di fare calcio. Si fa il proprio lavoro in sede, ma anche al bar, al ristorante, nei pub. Sono stati anni bellissimi, che mi sono rimasti nel cuore". Pochi giorni fa c’è stato il terzo anniversario della morte di Paolo De Luca… "De Luca era una persona da conoscere: magari gioviale e cordiale nella sua ‘napoletanità’, ma quando lo conoscevi a fondo capivi la sua grande cultura, la sua grande umanità. Una persona che ricordo sempre molto volentieri". Parliamo del Bari: quale è il segreto di questa stagione? "Sicuramente la grande motivazione. Solo due giocatori avevano militato in serie A, Almiron e Donati, per gli altri era una sfida da vincere. Anche contro gli scettici, che in estate ci davano già per retrocessi. Invece il lavoro di Ventura ha dato grandi frutti, unito, come detto, alla grandissima motivazione. E’ stato un miracolo, perché fare tanti punti così presto è definibile solo così. Se pensiamo che siamo all’altezza di piazze come Firenze e Genova o che dietro di noi ci sono Lazio e Udinese….sicuramente una stagione importante". Ci sono i margini per entrare in Europa? "Deve andarci tutto bene da qui alla fine. Io dico che abbiamo avuto tanti infortunati e in una squadra come il Bari queste assenze pesano parecchio. Abbiamo fatto il massimo e da qui in poi dobbiamo chiudere in bellezza, facendo un finale di campionato non anonimo, che valorizzi ancora di più l’idea di un Bari che ha giocato bene dovunque e per tutta la stagione". Che valutazione ha fatto, da fuori, del campionato del Siena? "Una stagione particolarissima. Diciamo per prima cosa che in un’annata in cui tutti hanno cercato di rinforzarsi in vista della mutualità e della nuova distribuzione dei diritti tv per la prossima stagione, il Siena ha scelto di cedere diversi giocatori, tutti insieme. E’ chiaro che sono stati presi dei rischi. Tutti facevano qualcosa in più, il Siena ha scelto di fare qualcosa in meno. Poi nel momento in cui potevi provare a fare qualcosa sul mercato di riparazione c’è stato il cambio di proprietà e la nuova società ha potuto fare poco, visto il tempo a disposizione: qualche acquisto è stato fatto ed infatti la squadra è migliorata. In più c’è da dire che è stata anche una stagione sfortunata, in tante gare il Siena meritava di più. Ma, visto da fuori, l’equivoco di fondo è forse stato quello all’inizio: se si credeva fermamente in Giampaolo si dovevano seguire anche i suoi dettami, altrimenti si doveva cambiare. Credo che questo equivoco abbia poi generato gli altri, ma in generale è stata una stagione particolare". Come si ritorna, secondo lei, dalla serie B, se questo dovesse accadere? "In serie B ci vuole tanta umiltà, non è scontato che chi retrocede debba per forza risalire. Guardate la Reggina, che ha allestito una squadra per la A e si ritrova a giocare per la salvezza o alle fatiche del Torino. E ci vogliono giocatori che si leghino al progetto, che siano convinti di quello che vanno a fare. Ci vuole umiltà. Al Siena, se dovesse accadere di ripartire dalla B, serviranno grande spirito e grandi motivazioni. Come aveva, ad esempio, il Siena di Papadopulo nell’anno della promozione in serie A". Il suo nome è stato accostato alla Robur da diverso tempo, Mezzaroma ne ha parlato più volte. Quale è la situazione? "Sono stato accostato anche ad altri club, ma partiamo da un dato di fatto: ho due anni di contratto con il Bari. Prima di fine aprile non sarà possibile confrontarmi con la proprietà della società pugliese per verificare la situazione, quindi prima della fine del mese non ci saranno novità. Dopo questa verifica vedremo. Con Matarrese ho grande feeling, ma è chiaro che se ci dovesse essere un divorzio dal Bari per varie ragioni….Non sto a ripetere che Siena mi è rimasta nel cuore e che sarebbe comunque una grande opportunità professionale. Ma è tutto ancora da verificare". Anche in caso di serie B? "In serie B ci sono stato con il Bari dopo la serie A con il Siena, la cosa non mi spaventerebbe. Ma ripeto, possiamo parlarne solo a fine mese". Quale è il suo rapporto con il nuovo presidente del Siena? "Lo conoscevo fuori dal calcio, in questi mesi ho avuto modo di conoscerlo anche all’interno di questo mondo. E’ un giovane che dimostra grande decisione e grande voglia di fare. Ha poi una grande dote: la chiarezza. Il calcio è un mondo strano, si cresce giorno per giorno, ma Mezzaroma ha le qualità per fare bene". Maccarone ha espresso grande stima per lei…se Perinetti dovesse tornare a Siena, Big Mac rimarrebbe anche in caso di serie B? "Le rispondo così: se rimanessi a Bari, farei di tutto per portare Maccarone in Puglia" (Alessandro Lorenzini)

Fonte: Corriere di Siena