Parliamone a cura di Federico Castellani

I giorni più o meno lentamente passano inesorabili. Tutto tace nella strategia occulta del Presidente. Nonostante tutto, qualche cosa trapela ma ha il valore più o meno di un fastidioso “chiacchiericcio”. In realtà nessuno sa cosa abbia in testa la proprietà mentre l’attuale ACR Siena SpA è un guscio vuoto tranne pochissimi seguaci che imperterriti seguono la sua traccia. Di certo l’amministrazione della Società è lontana da Siena. Probabilmente negli uffici o nei cassetti polverosi della Global Service o altre società satelliti. Ovviamente il Presidente rimane nascosto nei meandri della Capitale e se ne guarda bene sia di affrontare la piazza sia di comunicare. Puff! Scomparso. Svanito. Liofilizzato. Un silenzio inquietante che inquieta. Di sicuro è a Roma. Da qualche parte. In qualche via. In qualche casa.

Le aspettative

Purtroppo le aspettative sono a zero. In qualsiasi modo si possa risolvere la questione sarà un insuccesso. Se resta la piazza tutta lo costringerebbe a continuare a nascondersi. E con lui rimarrebbero forse eventuali suoi collaboratori a prendersi proteste, offese e quant’altro. Sarebbe un inferno: per noi ma anche per lui e per chi ha il coraggio di rappresentarlo. Nutriamo che anche eventuali giocatori avrebbero seri dubbi a continuare la loro carriera sotto l’ombra della Torre del Mangia. Un ammutinamento. Dei tifosi, delle Istituzioni cittadine e Federali e forse anche dei giocatori. Quindi un disastro. Un disastro le cui avvisaglie erano già note alla fine di Dicembre 2022. Per chi le ha volute vedere.

Se non paga entro il 20 giugno saremmo messi in Purgatorio e, circa 10 gg dopo, esclusi formalmente dal campionato. Ma, nel frattempo l’ineffabile personaggio potrebbe dar luogo ad una serie di costosi e oltremodo inutili lenti ricorsi con il solo risultato di vendicarsi verso una Piazza e una città. Con un prezzo altissimo per la piazza ma soprattutto per lui.

Potrebbe vendere parte o tutte le quote sotto traccia a qualche improvvido acquirente in modo da regolarizzare la posizione ACR Siena SpA e poi, nei mesi successivi, fare un passaggio di quote (attualmente da visure camerali facilmente verificabili) l’ACR Siena SpA. Si sa da tempo che la Società è di esclusiva proprietà di E. Montanari Socio unico al 100% con un capitale sociale di circa 50mila euro. Altri proprietari quindi non esistono. In questo caso se vendesse tutto forse qualcosa si schiarirebbe. Se invece resta lui in qualche forma anche minoritaria (20/40%?) non varrebbe nulla. Il rifiuto sarebbe lo stesso e il problema non si sposterebbe di un millimetro. Con Siena, i senesi e probabilmente con la FIGC lui ha chiuso. Definitivamente. Credo che l’Ineffabile lo sappia.

Futuro prossimo

Non c’è futuro. Dell’attuale ACR Siena non restano che macerie fumanti tranne qualche personaggio di relativo spessore e capacità. Dai colloqui fatti con l’attuale Sindaco entrante la situazione gli è ben nota. La questione stadio inoltre grava come un macigno anche se, in qualche modo, ci sono ancora eventuali margini per continuare a usufruire del vecchio Rastrello. Ma non con lui al comando o presente dentro la Società.

Le speranze

La speranza è che si faccia concretamente da parte anche se la tipologia del personaggio sicuramente lo esclude. Mollando l’osso (difficile!) potremmo iscriverci, una volta uscito di scena Lui, alla serie D e che non sarebbe una novità. Con un nuova proprietà. Vediamo in caso cosa il brand Siena richiama. Infine, ma solo alla fine, – estrema ratio – ripartire dal basso che più basso non si può. Non sarebbe certo un’innovazione nel panorama calcistico (vedi Campobasso, Ancona, Livorno, Trapani) ma sarebbe veramente toccare il fondo e risalire non sarebbe per niente facile. Certo è che il Siena calcio, se pur vero che rappresenta formalmente una proprietà privata, allo stesso tempo è una istituzione cittadina. È un valore. È un qualcosa che ha una sua storia secolare che non può essere calpestata solo perché c’è un imprenditore che ne ha “affittato” per qualche tempo la proprietà. Il Siena calcio comunque è della Città, dei Senesi e di tutti quelli che l’hanno nel tempo seguita, amata e contestata. Ma è nostra. Non del primo avventuriero di turno. Scendano in campo le Istituzioni quindi, e se possibile rispettino i cittadini e si impegnino a fondo a conservare questo valore a strisce bianconere della Balzana. Anche questo significa amare la propria città.

Fonte: FOL