Parliamone a cura di Federico Castellani
La clessidra del tempo scorre inesorabile. Siamo ormai arrivati al punto in cui le squadre cominciano a programmare anche tecnicamente la futura stagione, di fatto già iniziata. Purtroppo, noi della Balzana Siena Robur ancora una volta risiamo ai nastri di partenza. Come nel gioco dell’Oca abbiamo trovato la famosa casella “Torna indietro, riparti dal via”. Va beh. L’importante sarebbe ripartire dalla LND e questo, anche se possibile, è quanto meno una strada irta di difficoltà. Ma siamo sicuri che sarà fatto tutto il possibile perché avvenga.
La problematica
Chiaramente il cammino trova gli handicap dell’attuale proprietà: ACR Siena SpA. Società fuori dalla lega professionisti che, come un pesce fuor d’acqua, con pochissimo ossigeno, si dibatte disperatamente attraverso una serie di inutili ricorsi, per mantenersi in vita. Ma morirà. Se non amministrativamente almeno sportivamente. Su questo non vi è dubbio alcuno. È solo questione di tempo. Perché il Patron continui così non è dato saperlo. Forse mal consigliato? Forse ha una sua strategia per evitare il fallimento? Forse fa una folle corsa per far finire il calcio a Siena ed essere ricordato ai posteri come Attila del famoso detto “dove passa Attila non cresce più l’erba”? Detto che calza a pennello, viste le pietose condizioni del campo di gioco ormai quasi irrimediabilmente compromesso. Ci verrebbe da dire che pagherà anche i danni per tutto ciò, ma sembra che i soldi spesi per ricorsi persi, ingiunzioni varie, ritardati pagamenti che inevitabilmente fanno lievitare il debito a suo carico poco gli interessino. Mah! Che tipo l’Ingegnere.
Futuro prossimo
Intanto rileviamo un buon attivismo dell’attuale Amministrazione, Sindaco in testa, che fa i suoi passi decisa ad evitare il collasso. E ci riuscirà, credo e spero. Ha dalla sua la determinazione coadiuvata dall’esperienza di varie persone che le indicano la roadmap da seguire. In più l’appoggio dell’opinione pubblica sentendosi liberata – finalmente – da legacci che ci hanno devastati in questi ultimi anni. Le curve della roadmap non mancheranno ma alla fine, anche fosse a fine agosto, dovremmo farcela a rimanere bianconeri. Senza intermediari temporanei, con altri colori e nomi in attesa di futuribili cambi di proprietà che non necessariamente potrebbero essere interessati, un domani, a cambiare denominazione, logo, colori a favore del Siena Calcio. Non mi fido e soprattutto non potrei mai tifare, anche fosse solo per un anno, una squadra con i colori biancocelesti o verde-arancione. Io sono nato, vissuto e morirò bianconero. Anche a costo di ricominciare dal gradino più basso. Ma credo che ricominciare, e non fermarsi un anno come sento ventilare da qualche improvvido, debba essere il nostro mantra. Ancorato al detto “chi si ferma è perduto”. Una cosa è certa: la breve storia dell’ACR Siena SpA dell’Ing. E. Montanari sta finendo e questa proprietà, fra non molto, sarà solo un brutto ricordo. Noi intanto “restiamo sull’argine ed aspettiamo che passi il cadavere”. È solo questione di tempo. Per ricominciare come l’Araba fenice.
Forza Vecchio cuore bianconero che batte dal 1904.
Fonte: Fol