Parliamone a cura di Federico Castellani
Un “Parliamone” che non avrei mai creduto di scrivere. Seguendo la clessidra che scandisce il tempo utile restano più o meno 28 giorni dalla possibilità di rivedere la nostra beneamata vecchina di 120 anni in campo. Infatti, entro il 20 giugno dovranno essere risolte le pendenze milionarie per iscriversi. Ma potrebbe non essere finita qui. Anzi, il peggio potrebbe concretizzarsi dopo la fatidica data del 20 giugno 2023. Vediamo perché facendo per sintesi 3 scenari verosimili.
1° scenario
Il Patron dell’ACR SIENA SpA riesce a iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro attingendo ad inaspettate risorse economiche, aiuti con compartecipazione o addirittura vendita della derelitta Società ACR tali da coprire, rapidamente, tutte le varie pendenze economiche milionarie certificate dai punti di penalizzazione ricevuti. Tralascio altri debitucci qua e là che pur ci sono. Non è dato sapere con esattezza l’esatto ammontare ma sembrano essere ingenti. Come potrebbe tirare fuori dal cilindro il coniglio? Ah saperlo! L’Ineffabile, oramai solo al ponte di comando, risulta evaporizzato in quel della Capitale. Irraggiungibile e sicuramente inarrivabile. Percentuale che ciò avvenga 1%.
2° scenario
Giunti alla fatidica data, il Patron dell’ACR molla l’osso e non iscrive la squadra, magari entrando in un vortice di ingiunzioni, pagamenti, contenziosi su cui lavorarci sopra un decennio. Magari attraverso il classico “concordato”. Pratica che ormai ben conosciamo per evitare il fallimento, cosa mai auspicabile personalmente da un imprenditore o presunto tale. In questo caso è necessario che il Patron rinunci a seguire una strada di ricorsi che non lasciano – sia chiaro – nessuna speranza. Quindi la squadra ritorna nelle mani del Sindaco futuro, che dovrà in tempi stretti richiedere l’iscrizione ad un campionato dilettanti previa la disponibilità di persone disposte a formare una nuova società accollandosi, a seconda della categoria richiesta, un esborso (a fondo perduto) che risulta più elevato tanto più è elevata la categoria: per esempio, per iscriversi in sovrannumero alla LND una cifra forse superiore a mezzo milione di euro. E poi fare le squadre giovanili etc etc. Percentuale di probabilità che ciò avvenga 49%.
3° scenario
Quello più nero, più umiliante. Drammatico fino al tragico. Il Patron dell’ACR Siena persegue una strada di ricorsi e controricorsi. Ostinato follemente al grido “muoia Sansone e tutti Filistei”, persegue con i ricorsi a botte di circa 30 gg l’uno. Almeno 3 gradi di giudizio. Li perde tutti ovviamente, ma intanto il tempo passa. L’ACR Siena, come un detenuto in attesa di giudizio, aspetta fino a metà settembre la parola fine. Che arriverà senza dubbio. Nel frattempo comincia la Serie C, poi la Serie D, poi l’Eccellenza e gli altri tornei minori. Non puoi iscriverti con una neo società perché non sei condannato e risulti ancora in vita. Infine, una volta definitivamente morto come ACR Siena SpA, ti resterebbe solo la 3° categoria. Il Meroni insomma. Purtroppo film già visti: Chievo Verona per esempio, dove Campedelli uccise la propria creatura costringendo Pellissier a fondare la Clivense in 3° categoria. O il Trapani, che però non si iscrisse a nessun campionato per un anno e si fuse, l’anno successivo, con una squadra dell’hinterland trapanese che nel frattempo aveva conquistato la Serie D. E di li è ripartita. Uno scenario che, per quanto apocalittico, non è improbabile visto la piega che sta prendendo. Percentuale di probabilità che ciò avvenga: 50%.
Ad oggi facendo un conto:1+49+50= 100 . L’accendiamo?
Di certo il problema stadio diventerebbe fuffa…pinzillacchere. Un’annata per metterlo a norma antisismica. Ci si dovrebbe fare.
Ne frattempo si può sempre andare a vedere ASTA Taverne o Mazzola Val D’Arbia in Eccellenza. E riporre le bandiere e sciarpe bianco nere. Forza Siena Forza la Robur (senza voce)
Fonte: Fol