Parliamone a cura di Federico Castellani

Cosa c’è dietro l’angolo

Il campionato è finito. Le attese e scontate penalizzazioni per molti, tranne che per qualcuno all’interno della Società, sono drammaticamente arrivate e con loro se ne sono andati i playoff. Guadagnati sul campo e persi fra i doveri non correttamente eseguiti dagli Amministratori della Società. Quindi una vittoria della squadra soprattutto dei giocatori e una sconfitta senza appelli sul fronte societario. Ma non è finita qui…. Eh già. Non siamo arrivati al capolinea di questa sciagurata gestione. Mi giungono da poche ore le dimissioni non solo del Direttore Generale, Salvini, attese per altro da molto tempo ma anche della storica Segretaria Alessandra Pasquini in cattedra da almeno un lustro. Insomma una caporetto. In pratica la Società non esiste più.

Dietro l’angolo

Torniamo al tema. Dietro l’angolo c’è la dissolvenza. L’evaporazione. C’è la non iscrizione. C’è che rischiamo con molta probabilità (salvo impennate e improbabili giravolte) di non riuscire a saldare tutte le pendenze impellenti e non procrastinabili entro e NON oltre il 20 giugno. Più o meno 40 giorni. Sia chiaro che se la Società ACR Siena S.p.A. (forma societaria da non trascurare per varie implicazioni e rischi in caso di fallimento ben diversi da una S.r.l.) dell’Unico Amministratore non riuscisse ad adempire queste pendenze con tutti i collaboratori federali nei tempi e nei modi previsti la non iscrizione sarebbe INEVITABILE.  La non iscrizione prevede pertanto la perdita del diritto di partecipare alla Lega di Serie C. La conseguenza immediata sarebbe quindi o un’eventuale re iscrizione ma solo attraverso di una NUOVA società al campionato di serie D a determinate condizioni o, se non si riuscisse a trovare persone interessate iscrizione, ripartire dall’ Eccellenza e cosi via a scendere fino alla Terza categoria. Nuova Società nuova squadra nuovi giocatori adeguati alla categoria di iscrizione. Nuovo settore giovanile. Insomma nuovo tutto. Una ripartenza in tutto e per tutto. Solo i tifosi rimarrebbero come al solito aggrappati alla maglia ma amareggiati e sconfortati. Molti di noi si dirà l’hanno già vissuta ma ogni volta è diverso. Questa potrebbe avere effetti più devastanti e ripartire, almeno agli inizi, potrebbe essere durissimo. Inoltre si andrebbe a perdere tutto finanche la segreteria. Sede. Palloni. Maglie. Settori giovanili che tanto bene han fatto fin qui. Questa avventura esplodendo e implodendo lascerebbe macerie fumanti dal quale potrebbe essere molto difficile rialzarsi. Una botta a 120 anni di storia. Un tracollo e una indegna fine per una maglia gloriosa. A strisce bianconere. Una fine ingloriosa per chi ha creduto fino all’ultimo e soprattutto per i Senesi. Una vergogna per la città tutta che proprio in queste ore si sta preparando alla kermesse elettorale e che, pur attonita segue solo sbadatamente la vicenda senza rendersi conto del danno di immagine di una città che solo poco tempo fa era, anche attraverso la squadra di calcio, celebrata in tutti i network nazionali e internazionali. Questo c’è dietro l’angolo. Il resto sarà, fra 40 giorni solo dopo il 21 giugno solo storia. La storia di un ennesimo tracollo sportivo che fa seguito a quello di altri sport celebrati e seguiti fino a pochi anni fa. Una tristezza. Ma ripartire a me non fa paura e sarei pronto comunque a seguire la squadra. Perché io sono uno di quelli che la domenica non va allo stadio per vedere una partita di calcio. Va a vedere il Siena.

Fonte: FOL