PAOLO DE LUCA E IL SOGNO SERIE A
Per festeggiare la miracolosa salvezza fu organizzata una festa in Piazza Indipendenza e alla fine il presidente De Luca disse: “l’anno prossimo andremo in serie A”. Molti lo guardarono sorridendo, altri non lo presero nemmeno in considerazione i più pensarono alla solita sparata estiva per caricare l’ambiente. Ma i fatti hanno dimostrato che la sua non era una frase buttata li, ma derivava da una serie di considerazioni che nessuno di noi aveva fatto, e ora, pur se inebriati di gioia e offuscati dalle frequenti ed abbondanti libagioni, siamo qui a rendere omaggio a questo piccolo grande uomo che ci ha insegnato a sognare. Si, è proprio questo quello che De Luca ha trasmesso a tutti noi: se vogliamo uscire dagli schemi rigidi che ci siamo, o ci hanno imposto dobbiamo sognare impegnarci affinché il sogno si realizzi. E il sogno, o meglio “La lucida follia”, è diventata una splendida realtà e la Robur festeggerà il suo centesimo anno di vita nella massima serie, in serie A. Ci sono i giocatori, con questo grande, immenso e incredibile risultato ottenuto, un gruppo compatto e unito con cui hanno dovuto fare i conti tutte le blasonate della cadetteria. Calcio concreto quello messo in mostra dalla squadra a volte cinico, altre incontenibile le ma sempre votato alla ricerca della vittoria, ed è giusto tributare a tutti coloro che ci hanno cosi degnamente rappresentato l’applauso e la nostra riconoscenza. Vorremmo nominarli uno per uno, sia i vecchi che i nuovi, ma lo spazio non ce lo consente, ci limitiamo quindi al nostro grande Capitano Mignani, che preghiamo di abbracciare ancora una volta, per noi, tutti i suoi compagni. Poi c’e lui, l’uomo che visse due volte, il Signore di campagna, colui che ha conosciuto a Siena tutto il ventaglio delle emozioni umane. La contentezza dell’arrivo, la preoccupazione di una squadra che non nasceva, l’amarezza dell’ esonero, l’orgoglio di un ritorno, la gioia di poter gridare a tutti la propria rivincita, l’estasi della prima volta Papadopulo ne avrebbe di cose da dire, e qualcuno ha anche provato a più riprese a stimolarlo in tal senso, n non ha l i conti con lo spessore umano del personaggio e tutti i tentativi si sono infranti. Sono troppi anni che il Mister vive in questo strano ecosistema chiamato “calcio” , un ambiente a cui ha dato tanto ma da cui ha ricevuto solo in minima parte, e questo straordinario successo, raggiunto a Siena ma costruito sulle panchine più calde del Sud o su quelle sempre poco comode della Toscana, arriva a premiare, anche se in ritardo, un personaggio che alle ribalte televisive e alle frasi fatte antepone sempre il lavoro. Per se e per gli altri. Nelso Ricci non ce lo mettiamo? Certo che si. Il D.S che. riuscito scalare la vetta della selle A, partendo dalla C2. Costretto per anni a scambiare una gallina truccata da gallo cedrone con due galletti mascherati da fagiani, nel momento in cui ha anno quel minimo di tranquillità che da anni inseguiva, ha finalmente dimostrato a tutti che, mentre i suoi colleghi sono belli, alti, biondi e abbronzati, lui è solo bravo! Basta chiedere a quelli di Torino, che sono ancora li a mordersi i gomiti. E poi, i tifosi, coloro che non hanno, mai abbandonato la squadra e l’hanno accompagnata in questo magico, incredibile volo. Quante amarezze abbinino dovuto ingoiare prima di raggiungere questa gioia! Quante delusioni, sogni infranti, preoccupazioni! Lo stadio ora e giustamente, gremito, in ogni posto e tante nuove si sono affiancate ai vecchi tifosi, a quelli che hanno retto botta nei momenti più difficili, quando non c’era da festeggiare una promozione in serie A ma un salvezza in C. E una gioia incredibile, un’emozione unica vedere i ragazzi di allora a fianco dei giovani di oggi, constatare che chi ha scritto la storia del tifo per decenni sia riuscito a trasmettere la grande passione e l’amore verso la gloriosa Robur. E’ bello, bellissimo che accada tutto ciò, così come è bello vedere che, finalmente, anche la provincia si senta rappresentata dal Siena. Il presidente De Luca appena arrivato a Siena disse che voleva festeggiare il 100° anniversario della fondazione della società in serie A. Ci siamo arrivati con un anno di anticipo…e il sogno continua. Il primo anno nella massima serie è una vera apoteosi, corsa agli abbonamenti e stadio esaurito tanto che il Comune e costretto ad ampliarlo subito, trasferte oceaniche e grande entusiasmo per tutto il torneo. Nonostante questo i rapporti tra il presidente e le istituzioni si guastano ma non con i tifosi che lo sostengono con cori e manifestazioni di entusiasmo. Sembra una salvezza tranquilla ma la malaugurata sconfitta interna con il Brescia complica la vita. La squadra reagisce e la domenica seguente si salva con la vittoria a Modena. Dopo due giorni scoppia il calcio scommesse che vede la società coinvolta in pieno ma dopo un querelle che dura tutta l’estate il Siena viene assolto proprio il giorno della presentazione della squadra. La rosa allestita risente dell’incertezza con cui e stato fatto il calciomercato infatti i giocatori erano restii ad accettare il trasferimento a Siena senza sapere in che categoria avrebbero giocato. Il girone di andata va male i risultati non arrivano, i rapporti con le istituzioni peggiorano, gli Ultras contestano il presidente, ma Lui invita alla calma perchè alla riapertura del mercato i rinforzi arriveranno. Infatti è cosi viene esonerato Simoni arriva De Canio e molti giocatori il Siena si salva togliendosi la grande soddisfazione di battere la Fiorentina, Milan, Lazio vincere a Roma e Livorno.
Il Siena parte con la speranza di una salvezza più che tranquilla vista la rosa messa a disposizione del riconfermato mister De Canio. Cosi non è, anzi sarà un campionato travagliato, con un unico fiore all’occhiello: la vittoria 2-3 all’olimpico contro la Roma. La salvezza arriva a tre giornate dalla fine, miglior risultato della Robur in serie A, ma dopo una brutta sconfitta casalinga con la Juventus (0-3 dopo 8 minuti) che i tifosi mal digeriscono. Finisce il campionato e scoppia “moggiopoli” che vede il Siena completamente estraneo. Mario Beretta è il nuovo allenatore che riscuote subito la fiducia dei tifosi bianconeri, viene allestita una squadra che è un giusto mix tra esperienza e gioventù. Il 7 settembre viene presentata la squadra in Piazza Salimbeni.