Panariello: troppi calciatori, dirigenti e allenatori passati quest’anno da Siena

Ai microfoni di Fuori campo, condotta da Alessandro Pagliai, è intervenuto Aniello Panariello, un ex molto apprezzato che si è ritirato da pochi mesi dal calcio giocato. La sua analisi sulla partita con la Lucchese e in generale su questa stagione, è totalmente condivisibile.

“Mi soffermerei poco sugli aspetti tattici, siamo ormai alla fine e parlare di tattica potrebbe avere poco senso, mi soffermerei più sugli episodi. Il Siena ha sbloccato la partita dopo tre minuti, questo vuol dire che la squadra mentalmente c’è, si è approcciata bene alla partita, altrimenti non la sblocchi subito, ha peccato però in un momento cruciale della partita perché arrivati alla fine del primo tempo la devi portare nello spogliatoio sul 1-0 perché loro avevano aumentato sicuramente la pressione e quindi si smorzava la pressione della Lucchese. Se vai nello spogliatoio in vantaggio inizi a mettergli ansia perché loro, comunque, nel secondo tempo dovevano fare la partita. Se fossi io l’allenatore riprenderei questi momenti perché alla fine del campionato tutte le azioni sono importanti e non si può calare di concentrazione in questo modo. Devo dire anche che, in inferiorità numerica, la squadra è stata breva a portare in fondo il pareggio che in quel momento era fondamentale. Quello del Siena è stato un campionato troppo altalenante ci sono stati momenti positivi e troppe partite di fila buttate via. I problemi ci sono, chiunque segua la squadra li può vedere, ma dall’esterno possiamo fare solo delle ipotesi e solo chi è dentro li può conoscere, ma ovviamente non ce li possono dire. Ci sono stati troppi calciatori che sono passati da Siena dall’inizio dell’anno, troppi allenatori, troppi dirigenti. Quando cambiano gli allenatori, cambiano sistemi di gioco, si ribaltano le gerarchie in campo e negli spogliatoi. Non è facile ribaltare la situazione in corso d’opera.”

Fonte: FOL