Palla a Guberti e speriamo bene
Chi si aspettava che le cose potessero andare male è rimasto deluso… è andata anche peggio. E la colpa è tutta del Siena. Dall’inizio dell’anno a oggi solo e soltanto errori, nient’altro, una sequela masochistica di cazzate (non c’è altro modo per definirle) che solo il termine della stagione potrà stoppare. La necessità evidente è quella di un repulisti generale, un rinnovamento nelle idee, nelle intenzioni e soprattutto negli uomini. Dopo un fallimento del genere separarsi è la cosa migliore per tutti. Confermare gli stessi artefici di questo scempio sarebbe dannoso e presuntuoso. In tal senso bene, anzi benissimo, l’approdo di Perinetti, uno che, a differenza di altri, sa cos’è il calcio. Un dirigente di lungo corso per il quale parla il curriculum e non il procuratore di turno, una figura sempre più rara a cui dover affidarsi ciecamente.
Infine un consiglio non richiesto a chi lascerà. Al momento dell’addio meglio non parlare di budget preventivati e di squadre che hanno speso di più… qui sono mancate le idee e le strategie. Sentire un allenatore dire che “quando si è spento Guberti è finita la partita, è l’unico che può saltare l’uomo e creare superiorità. È l’unico che può impensierire le squadre avversarie” deve far riflettere chi ha costruito la rosa e chi ha avallato certe scelte. Troppi calciatori acerbi o inadatti alla categoria. Troppe incognite a livello fisico. Troppe scommesse. Troppi errori a cui per cui per poter rimediare si è fatto troppo tardi.
(Giacomo Principato)
Fonte: Fol