Pagliuca: “Pareggio giusto, non siamo stati i soliti”
Al termine della partita si è presentato in sala stampa il tecnico del Siena Guido Pagliuca. Queste le sue dichiarazioni:
Partita – “Non ci si aspettava che l’Olbia giocasse con le tre punte, si usciva sempre sotto pressione. Sbagliavamo in fase di non possesso, ci hanno costretto ad abbassarci e quindi ad allontanarci dalla porta. Abbiamo fatto fatica, il pareggio è giusto. Bisogna riconoscere che hanno fatto meglio di noi in termini di gioco. Penso che il girone di ritorno sia spesso così, basta vedere i risultati di oggi, era importante metterci il cuore e questi ragazzi ce l’hanno messo”.
Manni – “Ha fatto bene, è stato molto bravo. Come bravo è Nicolas Cancarini. Sono contento per lui comunque”.
Cambio modulo – “Sì, abbiamo cambiato a partita in corso per vedere di essere più aggressivi sulla prima costruzione. Cercavamo di dare ampiezza al gioco perché davano più tempo e spazio ai nostri terzini”.
Paloschi – “È un giocatore fortissimo, molto importante per noi. Per quello che è il nostro gioco cerchiamo di portare palla in zone di campo in cui si esprime al meglio, è stato bravissimo a finalizzare lavoro della squadra. Oggi forse è la volta in cui si è visto meno. Si merita di aver fatto queste reti, lavora con grande intensità come tutti i ragazzi”.
Favalli – “Speriamo non abbia problemi, vediamo di recuperare tutti e tutte le energie. Abbiamo corso tanto e non bene”.
Gioco – “Oggi non abbiamo preparato nemmeno benissimo la partita perché la partita si prepara in una settimana. Avevamo comunque percepito che avrebbero potuto cambiare qualcosa. Non abbiamo sbagliato sull’atteggiamento, ma sia sul gioco che nel difenderci con ordine non si è visto il solito Siena”.
Cori – “A fine partita stavo andando a cercare mio figlio, gli era dispiaciuto che fosse partito un coro contro di me. Dopo tutto quello che fa il babbo ci sta di rimanere male, lo volevo consolare. Poi ho sentito anche qualcuno dirmi di mettere un attaccante quando ne avevamo cinque in campo. Uno in tribuna continuava a dirmi che sono un difensivista”.
(Jacopo Fanetti)
Fonte: Fol